Il titolare di un esercizio commerciale di via Napoli ha contattato la nostra Redazione per segnalare un particolare problema che intralcia le proprie attività e che, seppure non rientra nell’ambito della annosa questione di via Giuseppe Maria Galanti, comunque segnala questa arteria del rione Libertà ancora una volta agli onori della cronaca.
In sostanza l’imprenditore lamenta di non poter accedere con i mezzi di trasporto ad una pertinenza della sua attività che insiste appunto in via Galanti in quanto un provato avrebbe collocato 4 manufatti di cemento sulla sede stradale impedendo di fatto l’accesso alla stessa su un’area tra un suolo privato e pubblico.
Questi manufatti sarebbero stati installati nel 2021 ed è proprio da quattro anni ormai che va avanti la protesta di questo piccolo imprenditore che finora non ha sortito alcun esito. Nonostante i molti solleciti, verbali ma anche scritti, indirizzati anche alle Autorità comunali competenti i manufatti restano lì a fare in verità brutta mostra di sè. Il problema, sostiene il nostro lettore, non è solo di natura estetica, nè si può parlare soltanto di un danno di natura economica alla sua attività commerciale.
I pesanti ostacoli, ci dice il commerciante, costituiscono un potenziale pericolo per pedoni e automobilisti che soprattutto nelle ore notturne, data l’insufficienza della pubblica illuminazione, potrebbero andarvi a sbattere contro con conseguenze facilmente intuibili. L’esercente ci ha mostrato documenti che testimonierebbero le segnalazioni e le denunce presentate alla Polizia Municipale, all’Ufficio Viabilità e, per ultimi, ai Carabinieri nello scorso mese di dicembre.
Il nostro lettore ci ha spiegato che gli Uffici comunali competenti avrebbero appurato che non sarebbe mai stata concessa alcuna autorizzazione ad occupare quell’area e segnatamente alla persona che avrebbe installato i manufatti.
Il commerciante ci ha anche detto che, dopo tante delusioni dopo quattro anni, spera proprio che la situazione si risolva come da lui auspicato e richiesto dopo gli ultimi due recenti solleciti.