Diritto alla salute e lotta allo smantellamento del Servizio Sanitario pubblico. E’ su queste coordinate che la Cgil scende in piazza con due manifestazioni, una a Roma, l’altra a Napoli, per manifestare contro le politiche governative sull’essenziale servizio della Sanità che a giudizio del Sindacati verrebbe cancellato progressivamente e per affermare invece una sanità con valori portanti quale uguaglianza e equilibrata.
In via Leonardo Bianchi, sede della Cgil sannita, il segretario provinciale della Cgil Luciano Valle, quello dello Spi Giuseppe Vassallo e Domenico Raffa della Funzione Pubblica hanno presentato le ragioni delle due mobilitazioni regionale a Napoli il prossimi 29 ottobre e nazionale a Roma il prossimo 19 ottobre con la Funzione Pubblica .
Luciano Valle, introducendo i temi in discussione, ha sottolineato: “se i nostri cittadini sono costretti ad andare fuori Regione per curarsi, o ad aspettare 6 mesi per una visita urgente, noi siamo in piazza. Vogliamo aprire una grande vertenza sulle contraddizioni su chi ci dice che va tutto bene. Ci sono stati tagli di nastri, e il Covid quello non ha insegnato nulla”.
Valle ha poi parlato degli operatori che erano stati considerati “angeli” durante il Covid e poi dimenticati: “Sono i più tartassati. Oggi non hanno nessun contratto. La precarietà del sistema sanitario è evidente”.
Per la Funzione Pubblica ha parlato il segretario Domenico Raffa: “rivendichiamo il diritto alla salute, ma anche il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Sono stati smantellati servizi essenziali. Non funziona la medicina territoriale, la carenza di personale medico e mancano i medici di famiglia e camici bianchi nella continuità assistenziale. Mancano 11:000 infermieri in Italia”.
Per lo Spi ha parlato Giuseppe Vassallo: “occorre pensare a meno ospedalizzazioni e più case di comunità ma non quelli che sono programmati ora. Occorre intervenire come vertenza sanitaria. Riteniamo che dalla sanità come nell’istruzione si deve effettuare una battaglia per uno Stato di civiltà”.