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Prima conferenza stampa di mister Pazienza che ha risposto alle domande dei cronisti in vista di Benevento-Sorrento, in programma domani alle 17:30 al “Ciro Vigorito”. Queste le sue parole: 

RITIRO –Abbiamo sfruttato i giorni a Roma dove abbiamo trascorso diverse ore insieme non solo in campo. Ho lavorato con la squadra sull’aspetto mentale che ci vede penalizzati, ma chiaramente anche sugli aspetti tecnico-tattici. Nelle gare disputate qualcosa di buono è stato fatto ma bisogna migliorare in tante cose, non solo in merito ai gol sbagliati”.

TESTA –Faccio una premessa. Provo a fare l’allenatore e non lo psicologo. Cerco di andare sul mio vissuto quando ero calciatore. La squadra in questo momento come risultati sta vivendo una flessione. Lo dicono i numeri e ne dobbiamo prendere atto. Chiedo ai ragazzi più leggerezza e spensieratezza. Non è semplice, lo capisco benissimo. Domani dovranno fare una gara di grande intensità, loro hanno questa caratteristica. Ho ereditato una squadra bene allenata con un buonissimo serbatoio. Ognuno deve mettere al servizio della squadra le sue caratteristiche. Ho parlato con loro in maniera singola e collettiva. Ho chiesto a tutti di ritornare a fare quello che gli ha permesso fino ad ora di vestire la maglia del Benevento. A loro riconosco dei valori tecnici superiori, ma prima bisogna metterci la giusta grinta. Se lo faremo la squadra sarà capace di venirne fuori”. 

SCELTE –Le faccio di volta in volta orientate dal lavoro settimanale. E’ chiaro che nella mia testa c’è l’idea di dare continuità ad un gruppo per migliorare i sincronismi di squadra. Le scelte alcune volte sono anche fatte in base a come si subentra nella gara precedente. Tutte quelle cose che danno al singolo calciatore la voglia di allenarsi per essere titolare. Ho ancora dei dubbi per domani, ma in linea di massima per 8-11 la mia idea è chiara”.

ATTACCO –Io sono convinto che la strada da perseguire è quella di creare quante più occasioni possibili. Se non si fa gol non dipende solo dal reparto offensivo. Si gioca in undici. I gol si possono fare in tanti modi e le gare si vincono anche da palle inattive. Se si pensa che il gol deve arrivare solo dal reparto offensivo questo pensiero non mi rispecchia. Questo vale anche per i gol subiti. Ognuno deve lavorare per evitare gli errori. Bisogna diventare più squadra. Forse è questo che ora ci manca di più”. 

VINCERE –Ho fatto una chiacchierata con uno dei miei calciatori e gli ho chiesto se era convinto di vincere in questa stagione. Non ho ricevuto una risposta di circostanza e da quella conversazione ne sono uscito arricchito perché mi ha detto che bisogna ragionare partita per partita”.

PASSATO –Con il Messina ho provato a mettere come caratteristiche due attaccanti di movimenti che non davano riferimenti agli avversari, con Simonetti che doveva andare a riempire gli spazi. Avevo nella testa questa idea e le risposte dal campo non sono state positive. Simonetti in quel ruolo non poteva sentirsi a disagio perché ad Ancona era stato utilizzato in quel ruolo: il ragazzo mi aveva dimostrato disponibilità a farlo e lo ha fatto. La scelta di Pinato, invece, nasce per alcune situazioni dettate dalla condizione fisica precaria di alcuni calciatori, ma lui in quella zona era già stato impiegato. Ha dato risposte positive. Il ruolo di terzino lo ha già fatto nella sua carriera”.

INFERMERIA –C’è da valutare Pinato che ha avuto un risentimento, per il resto dovrebbero esserci tutti. Ci sono da fare delle valutazioni mediche sui singoli”.

CLIMA –Nel ritiro ci siamo conosciuti meglio e sono cose importanti per capire il pensiero della squadra. Abbiamo visto anche una serie di video. Domani avremo davanti una squadra organizzata che ha messo in difficoltà il Cerignola con una intensità altissima. Non hanno grande struttura ma ci sono tanti calciatori che hanno gamba. Bisogna pareggiare il loro l’aspetto caratteriale”. 

FINE RITIRO – “Si decide sempre per il bene della squadra. L’interruzione del ritiro è nata da una valutazione globale dei pro e dei contro. E’ stata fatta una analisi dalla proprietà che ha deciso che tre giorni di ritiro erano stati sufficienti. E’ tutto fatto per provare ad uscire da questa situazione”.

SPORCARSI –Il mio pensiero fisso è quello di inculcare alla squadra di sporcarsi le mani. Ancora non ci riesco. Per fare bene in questo girone bisogna calarsi in una gara di serie C. E’ un obiettivo al quale penso ogni giorno”.

CAPITANO –La mia squadra nelle sue corde non ha grosse capacità realizzative di testa,  è un dato di fatto che può essere uno svantaggio, ma non mi deve rubare più di tante energie. Io devo lavorare sulle caratteristiche che ho a disposizione. Leader difensivo? Berra è uno di quei giocatori che viene riconosciuto come leader dai compagni anche attraverso le sue giocate. Insieme a lui ci sono anche Capellini e Tosca che hanno fatto delle ottime prestazioni. Bisogna anche riconoscere che nelle ultime gare abbiamo subito di meno rispetto al recente passato. Questo non ci deve illudere di chissà che cosa è stato raggiunto”.