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Bruno Venturini, al secolo Bonaventura Esposito, rende omaggio a Caruso con un progetto discografico e un tour. Titolo dello spettacolo “Bruno racconta e Venturini canta la Napoli di Caruso e altre storie” che il tenore porterà sul palco del Comunale di Benevento il 18 febbraio alle 20,45. “Il 23 febbraio sarà il 150esimo anniversario della nascita di Enrico Caruso: credo che vada degnamente celebrato e che questo grande artista non vada mai dimenticato. La prefazione al nuovo disco la firma Riccardo Caruso, suo nipote” spiega Venturini sulle colonne de La Repubblica

Il rapporto tra il cantante di Pagani e il grande tenore partenopeo nasce in un modo quasi surreale: “Anni fa mia moglie mi raccontò di aver sognato un signore distinto, con sciarpa e cappello. Le parlò con fare accorato: dì a tuo marito che deve mantenere viva la mia memoria. Io ne fui molto impressionato, e volli tenere fede a questa missione” racconta. Così Venturini chiamò il suo discografico e gli comunicò l’intenzione di dedicare un lavoro interamente a Caruso: “Il disco lo facemmo, ‘Bruno Venturini canta la Napoli di Caruso’. Intanto quegli anni ero impegnato anche nelle registrazioni della mia ‘Antologia della canzone napoletana’, una trentina di volumi che hanno fatto il giro del mondo. È stata ristampata 48 volte e ha venduto cento milioni di copie: ma sulle copertine ci sono soltanto vedute di Napoli, mai una mia foto”.

Ma il giro del mondo l’ha fatto anche Venturini, portando Caruso “dove non ha potuto esibirsi: non ne ha avuto il tempo, è morto a soli 48 anni” dice. “Australia, Nuova Zelanda, Cina… Paesi in cui è un mito. Ho potuto constatare che se Napoli è famosa nel mondo, il merito è soprattutto suo”. 

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