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con la collaborazione di Diego De Lucia

Picerno – Al termine della sfida di Serie C contro il Benevento, Ciro Danucci non ha rilasciato dichiarazioni. Al posto del tecnico del Brindisi, dopo la gara contro i giallorossi di Matteo Andreoletti, ha parlato il direttore generale Pierluigi Valentini.

Stadio – Cerchiamo di proporre calcio su ogni campo, ma viviamo una condizione impossibile perché siamo perennemente in trasferta. Non cerchiamo scusanti, oggi però abbiamo giocato una partita fuori regione, una cosa che tra l’altro non si potrebbe neanche fare, contro una squadra avversaria che ha percorso meno chilometri di noi per venire a giocare. Quattro giorni fa abbiamo giocato a Cerignola, a trecento chilometri da casa. Questi ragazzi stanno facendo di qualcosa di sovraumano, qualcosa di incredibile. Sono qui da un anno e mezzo e non mi hanno mai reso orgoglioso come in questo momento, perché lavorano a testa bassa senza mai lamentarsi, senza mai usare questa situazione come alibi.

Gara – Abbiamo tenuto testa a una grandissima squadra, dall’enorme fisicità. Il Benevento mi ha stupito dal punto di vista della mentalità, spesso chi subisce uno shock come la doppia retrocessione può fare molta fatica a calarsi nella mentalità del campionato e invece ho visto una squadra sporca, che lotta, agguerrita che potrà fare molta strada. Lo auguro al presidente Vigorito perché lo merita. Noi ne usciamo rinforzati nelle nostre certezze, l’ho detto ai ragazzi negli spogliatoi che non si molla, ci pieghiamo ma non ci spezziamo perché alla fine avremo ragione noi.

Porte chiuse – Sento parlare assessori o dirigenti di varie società, ma si fa un errore di base. Una società ha il dovere di avere uno stadio per giocare nel momento in cui ti iscrivi e noi uno stadio ce lo abbiamo e si chiama Erasmo Iacovone di Taranto. Dopodiché, per cause di forza maggiore, un gruppo di tifosi, se vogliamo chiamarli così, ha appiccato un incendio in uno stadio, in una partita che non ha visto neanche protagonista il Brindisi. Noi abbiamo due stadi ma non possiamo giocare in nessuno dei due e la risposta è dover giocare per forza in campo neutro e a porte chiuse. A Cerignola c’era una processione rionale e quando c’è la partita ci sono problematiche di viabilità, mentre oggi abbiamo giocato a porte chiuse perché forse tra le tifoserie di Potenza e Benevento non ci sono buonissimi rapporti e ci potevano essere dei problemi. Io so solo che abbiamo pagato 41 steward per una partita a porte chiuse, c’erano più steward che giocatori in campo. Accettiamo tutto ma fino a un certo punto. Ho grande rispetto per la nostra amministrazione comunale che sta facendo un lavoro straordinario e per chi sta curando la sistemazione del “Fanuzzi”, adesso ci andremo a fare questa trasferta a Latina con il veleno in corpo come sempre, ma l’8 ottobre noi giochiamo a Brindisi con la Juve Stabia e lo dico oggi perché noi non siamo nelle condizioni fisiologiche ed economiche per sostenere ancora questa situazione.

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