Un gesto estremo per attirare l’attenzione sulla propria vicenda: Emilio Parlapiano, 66 anni, residente a Castelvenere, si è incatenato questa mattina dinanzi al Tribunale di Benevento. Il gesto, accompagnato dall’esposizione di due cartelloni sul cancello della struttura e un terzo appeso al collo, è stato motivato da una battaglia legale che l’uomo sostiene di combattere da 22 anni.
Parlapiano, proprietario dell’azienda vitivinicola Monte Pugliano, ha ripercorso le tappe della vicenda che ha segnato la sua vita. L’uomo si è rivolto direttamente alle più alte cariche dello Stato, tra cui il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio, il Procuratore, il Prefetto e “tutte le autorità competenti”.
Tutto ha avuto inizio con una richiesta di concessione edilizia per la costruzione di una cantina, concessa solo nel febbraio 2004 dopo un ricorso al Tar. Dopo l’inizio dei lavori il Comune ha imposto uno stop cautelativo di 45 giorni, a cui sono seguite lettere minatorie contenenti proiettili (leggi qui). Nel 2005 l’uomo è stato indagato per truffa ai danni dello Stato, ma è stato assolto con archiviazione del caso.
Parlapiano racconta anche di essere stato vittima di furti tra cui la sottrazione di buoni fruttiferi del valore di 80 mila euro “da parte delle Poste. L’impiegato era anche consigliere comunale… ho sporto denuncia ma non ho ricevuto risposte. Su quale conto sono transitati questi soldi?” si chiede Parlapiano. “Non ho ricevuto nessuna risposta in questi anni… e tutto è iniziato dall’azienda vitivinicola perché c’erano gli interessi degli amministratori e non solo” accusa. “Chiedo fino alla morte che deve venire fuori la verità, non mi interessa neanche dei soldi. Hanno deciso di distruggermi!”.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri, la Digos e Ennio Ricci, presidente facente funzioni del Tribunale di Benevento.
Aggiornamento ore 9,35
L’uomo si è tolto le catene per recarsi presso il Comando dei Carabinieri, accompagnato dall’avvocato d’ufficio, per formalizzare un esposto.