Una raccolta fondi messa in piedi in uno scenario esclusivo e con l’idea di fare qualcosa per un territorio nel quale le criticità, almeno in termini sanitari, restano importanti.
Il Charity Gala, organizzato per la seconda volta, dal Comitato Regionale della Croce Rosse Campania, ha proprio questo scopo: promuovere l’unità e la collaborazione tra i Comitati e i Volontari della Campania, con l’obiettivo di raccogliere fondi a sostegno delle attività dei Comitati territoriali e del Comitato regionale.
Un obiettivo da centrare che, in questa edizione, è stato dedicato all’acquisto di beni, attrezzature e materiali per allestire un’unità di raccolta sangue.
Volontari che da soli non avrebbero potuto realizzare il sogno e che, per questo, hanno trovato le porte aperte di tante aziende affermate della Campania che hanno deciso di percorrere la stessa strada della Croce Rossa.
Tra queste anche ‘La Fortezza’, cantina sannita del patron Enzo Rillo rinomata per i suoi prodotti in primis, ma da sempre attiva anche nel sociale con tante iniziative che si sono sviluppate nel corso del tempo. Insomma, non solo vino e business, La Fortezza è anche azienda che opera nel sociale in maniera attiva con un occhio attento alle categorie più vulnerabili. E le iniziative messe in piedi in questi anni ne sono la piena testimonianza. All’evento napoletano ha preso parte anche Antonella Porto, direttore della cantina e rappresentanza attiva in termini di vicinanza e partecipazione all’evento targato Croce Rosse Italiana.
“Siamo molto legati alla cantina La Fortezza – ha commentato Giovanni De Michele, presidente CRI comitato di Benevento – e si tratta di un legame affettivo nel ricorso di Daniela De Maria, donna che abbiamo perso troppo presto e che si è sempre impegnata tanto nelle nostre iniziative”.
“Una finalità importante – fa eco Stefano Tangredi, presidente CRI Campania – per dare una risposta al territorio e cercare di modificare un trend che vede la Campania in fondo alla classifica per raccolta sangue. Abbiamo deciso di coinvolgere aziende e cittadini per portare a termine questo progetto che per noi è importante. E dobbiamo ringraziare i numerosi partner che ci hanno appoggiato dimostrando grande sensibilità. E non ci fermiamo a questo, la raccolta va avanti per supportare anche i nostri comitati e finalizzare le idee che abbiamo in cantiere”.
“Siamo volontari – ha continuato Giovanni De Michele – e dobbiamo investire passione e tempo per l’approvvigionamento di strutture e per il fabbisogno nei momenti di emergenza. Questa seconda edizione è dedicata alla raccolta del sangue, un argomento che ci ha portato a rompere gli indugi e agire in autonomia. Tutte le aziende ospedaliere hanno apprezzato l’iniziativa ma di concreto c’è stato poco. Allora abbiamo deciso di fare da soli, almeno siamo sicuri di poter aiutare chi ne ha bisogno. Bisogna capire che il benessere fisico è aspetto collettivo e non solo personale”.
Come confermato dal presidente Tangredi, anche De Michele è dello stesso avviso: “l’opera di sensibilizzazione deve continuare per tutte le attività della CRI. Ad esempio, a Benevento, abbiamo bisogno di una sede dignitosa, ma questa è un’iniziativa provinciale. Dobbiamo risolvere alcune criticità per risolvere un problema ed esprimere le nostre potenzialità in favore dei più vulnerabili. Abbiamo, ad esempio, più di 60 donne vittime di violenza e le assistiamo con professionisti che ci aiutano in maniera volontaria e a titolo completamente gratuito. Ecco perchè abbiamo bisogno di una ‘casa’ degna di questo nome”.
Entrambi i presidenti sono concordi alla fine: “abbiamo le risorse necessarie per realizzare l’unità”.
Una raccolta fondi che ha avuto l’esito sperato, ma soprattutto un’organizzazione, la Croce Rosse Italiana, che ha trovato le mani tese degli imprenditori pronti ad accompagnarla in questo affascinante viaggio fatto di aiuto e sostegno alle categorie deboli.