Giornata dedicata all‘Università degli Studi del Sannio con l’inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024. Un giorno di festa e di bilancio con la decisione di proseguire e migliorare ulteriormente la strada battuta fino a questo moment, fatta di ottimi numeri e di soddisfazione per i traguardi conseguiti.
Auditorium Sant’Agostino gremito fino all’inverosimile, presenza di studenti, i veri protagonisti di questa giornata, e cariche civili e militari. Assente solo il grande invitato, quello che avrebbe dovuto fare le conclusioni, Vincenzo De Luca. Al suo posto il vice Bonavitacola.
Partenza con l’inno nazionale in versione jazz e poi via gli interventi previsti da copione con l’apertura dedicata al sindaco Mastella che ha parlato dell’importante dell’Università, allargando poi il raggio ai fatti che stanno colpendo il mondo in questo periodo e ai fatti di stretta attualità come l’intelligenza artificiale.
Spazio poi all’intervento articolato e preciso del Rettore Canfora.
“L’università contribuisce allo sviluppo di un territorio ed è un’affermazione ancora più vera se pensata per il nostro ateneo che si trova in un territorio interno, in via di spopolamento e dall’economia frammentata. La nostra è un’offerta aperta e di qualità, attenta alla crescita dei giovani, sensibile e con lo sguardo a lunga gittata ed è un lavoro che alla fine paga. Abbiamo registrato un aumento degli immatricolati, un tasso di occupazione altissimo, vicino alla media nazionale e superiore alla media campana. Non ci fermiamo solo a preparare i giovani ma lavoriamo ad ampio raggio. La nostra missione è portare la prossima generazione a mettere in discussione i nostri pensieri e il nostro modo di vedere il mondo. Agli studenti dico che abbiamo bisogno della loro curiosità e creatività e a guardare fuori dalla scatola. Abbiamo bisogno delle vostre domande e siamo sicuri di non avere tante risposte ma posso garantire che camminiamo insieme per trovarle. La qualità della nostra ricerca è data dalla reputazione che abbiamo ottenuto nel tempo. Non solo, come detto siamo attenti al territorio e su questo aspetto mi piace sottolineare i metodi di ascolto per raccogliere competenze e istanze”.
Unisannio significa cultura ad ampio raggio con intersezioni tra attività ed eventi che non racchiudono l’ateneo al solo aspetto didattico. C’è anche dell’altro.
“Nel corso degli anni abbiamo strutturato tante intersezioni con eventi culturali come Stregati da Sophia o il Bct, lavoriamo con Benevento Città Spettacolo. Insomma, siamo un cantiere aperto e condiviso, e sono convinto che uno più uno alla fine non debba fare per forza due ma molto di più. Benevento è una città universitaria con importanti ricadute, ma questo deve essere un segno identitario e non solo uno slogan. Stiamo mettendo in piedi luoghi di studio e lavoro che non devono essere solo funzionali ma anche belli perchè così si rende l’esperienza più coinvolgente ed efficace. Sono tutti pezzi di un progetto lungimirante, un Campus urbano con tutti i servizi integrati. A questo si aggiunge la realizzazione di nuove residenze in centro storico. Nel cuore della città porteremo un nutrito e colorato gruppo di studenti”.
Nel corso della mattinata ci sono stati altri interventi, da Raffaele Lucariello, rappresentante della componente studentesca, a Henintsoa Edmond, studentessa proveniente dal Nord del Madagascar.
“Sono arrivata a Benevento con l’ansia e la paura di aver dimenticato quel poco di italiano che sapevo. Ho trovato in questa città un rifugio accogliente che ha dissipato ogni mia preoccupazione. Poi, col passare del tempo ho scoperto quanto possa essere calorosa questa famiglia universitaria, pronta ad aiutarmi e a condividere conoscenze. Benevento non è stato solo un luogo di studio ma una comunità che ha trasformato le mie ansie in sicurezza. Ogni giorno qui è un passo verso una crescita personale e una connessione umana che rendono questa città speciale”.
Spazio, poi ad Antonella De Blasio, rappresentante del personale amministrativo e bibliotecario e al professor Giuseppe Marotta, Prorettore e Ordinario di Economia agraria e Accademico dei Georgofili. Poi è stata la volta di Maurizio Molinari, direttore de ‘La Repubblica’ e protagonista di una ‘Lectio inauguralis’ dal titolo: ‘Mediterraneo conteso, l’occasione per l’Italia’.
“Nel mondo che accelera – ha commentato il direttore – la cosa che dobbiamo fare tutti è studiare. Gli atenei sono importanti perchè permettono di poter preparare gli studenti alle sfide che ci attendono e non c’è posto migliore di Unisannio per fare tutto ciò”.