La triste vicenda di probabili maltrattamenti che si perpetrano a Benevento a danni di animali di piccola taglia, nello specifico di gatti, presumibilmente randagi è ormai datata di mesi. Sin dall’estate scorsa sono state lanciate denunce. Tanto che la stessa amministrazione comunale, per bocca dei suoi vertici, ha preso posizione sulla vicenda.
Più recentemente c’è stata anche una raccolta firme in centro città con la quale gli animalisti promotori, fra le altre cose, richiedevano alle autorità “di dar seguito alle denunce fatte proprio la scorsa estate; di aumentare i controlli sul territorio, in particolare al Rione Libertà; di salvaguardare gli animali presenti sul territorio; di avviare immediatamente attività repressive; di attivare tutti gli strumenti di cui i servizi sociali hanno dovere e potere; di intraprendere a vasto raggio interventi sinergici fra il più ampio numero possibile di istituzioni, di monitorare le baby gang e di intervenire per risolvere la problematica che riguarda anche altri aspetti della vita sociale, come il bullismo”.
La situazione sembrerebbe aver preso una piega diversa rispetto alla tutela di questi animali per colpa di altri comportamenti che si sarebbero perpetrati in danno ai gatti. Difatti sulle chat whatsapp di molti cittadini circola un video in cui un ragazzotto compie un vero e proprio gesto criminale. Il ragazzo mostra un gatto evidentemente già malaticcio e poi lo lancia con violenza da un dirupo. E’ bene precisare che la velocità dei frame del video non consentono una perfetta indicazione del luogo dell’avvenimento e quindi non può dirsi con certezza che il fattaccio sia avvenuto proprio a Benevento (sempre che questa cosa avesse una rilevanza), ma sta che in molti avrebbero riconosciuto l’autore del folle gesto come un ragazzo che frequenta un istituto scolastico superiore proprio del capoluogo sannita.
Resta l’orrore di un gesto che il video in pochi secondi immortala, fra l’altro girato proprio dall’autore che evidentemente se ne vorrebbe fare vanto. Con la speranza, adesso, che gli inquirenti possano indagare sull’identità del ragazzo e perseguirlo per tutti i reati connessi.