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“Ti ricorderemo nelle note del clarinetto, nel rombo del motore, i pesi della palestra”. Il ricordo commosso e commovente di Roberta, la cugina di Antonio Scetta, il 23enne musicista, tragicamente scomparso in un incidente in moto avvenuto a molti chilometri lontano da casa, è risuonato nella Chiesa parrocchiale di San Nicola di Castelvenere, stracolma di persona, al termine della celebrazione e il rito funebre prima della benedizione finale.  La salma di Antonio, arrivata nella serata di ieri a Castelvenere accolta dai cittadini, dagli amici, dai conoscenti, dai familiari in lacrime, è stata questa mattina accompagnata per l’ultimo saluto anche dalla banda della cittadina del telesino nella quale il ragazzo suonava appunto il clarinetto. Il feretro è stato accolto in Chiesa da don Domenico De Sanctis, cui è toccato il mesto compito di officiare la Messa funebre e cercare di confortare la mamma Patrizia e il papa’ Fabrizio. Don Domenico nell’Omelia ha voluto lanciare un appello accorato: “Bisogna amare sempre e riuscire e realizzare la vita negli altri”. Presente questa mattina anche  il Vescovo dell’Arcidiocesi di Cerreto Giuseppe Mazzafaro che ha esortato i ragazzi a credere nel proprio talento e nella propria passione. Ha poi aggiunto: “Chi non ama la musica non ha un cuore ben fatto, Antonio lo aveva. La musica è essenziale  per un cuore aperto e sensibile. Ora bisogna scacciare l’odio e portare consolazione. Un buon musicista non è mai violento”.

Un consiglio ai più giovani: “Siate portatori d amore. La nostra fede ci aiuta a perseverare nella fiducia . E’ verso questo giorno ci  porterà sofferenza,  ma affidiamoci a Dio.  Questo è un giorno che non avrà mai fine ma bisogna ricordare, pregare e alimentare la fede”. Roberta, infine, affranta, ha voluto raccontare il suo dolore. La perdita dell’adorato cugino resterà una traccia indelebile nel suo cuore: “Non abbiamo avuto il tempo di poter stare assieme per tutto il tempo che avremmo voluto. Tu eri una persona buona, unica con una grande simpatia determinazione e passione per la vita. Ci siamo divertiti in questi anni”.

Queste parole hanno suggellato il rito funebre. La salma è stata quindi portata verso il Cimitero di Castelvenere mentre, secondo la tradizione dei motociclisti in queste tragiche ciroctsanze, i motori delle tante moto presenti venivano portati a pieni giri e, per contrasto, la banda di Castelvenere ancora una volta ha voluto suonare in onore del suo clarinettista scomparso. Palloncini bianchi sono stati liberati nell’aria ad accompagnare verso il cielo l’0anima di Antonio.    Intanto proseguono le indagini per ricostruire l’incidente stradale in cui Antonio ha perso la vita lungo l’A24 tra Tornimparte e L’Aquila Ovest, più precisamente al km99.  La Polizia stradale aquilana è al lavoro per ricostruire la dinamica dell’incidente ed accertare le eventuali  responsabilità del sinistro.