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Benevento – Presidio questa mattina di sindacati, associazioni, giovani e cittadini per dire basta al conflitto in Ucraina. La Cgil, Libera, l’Anpi ed altre associazioni si sono ritrovati nei pressi del Palazzo del Governo dopo i terribili 365 giorni di conflitto tra Ucraina e Russia per manifestare il dissenso nei confronti delle politiche nazionali che hanno finito per rivelarsi solo finalizzate a finanziare il mercato delle armi e delle multinazionali a prescindere da qualsivoglia considerazione umanitaria nei confronti delle vittime del conflitto.

Secondo i manifestanti si è fatta anche troppa retorica con le luci gialle e blu sui monumenti più importanti d’Italia: questo non basta e non può far nascondere la realtà di quanto sta accadendo. Occorre fare altro che inviare nuove armi a Kiev.

Presenti questa mattina anche numerosi studenti delle classi secondarie degli istituti beneventani . Alla manifestazione abbiamo visto solo Antonella Pepe del Pd.

Amerigo Ciervo dell ‘Anpi ha sottolineato: “Abbiamo la testa dura, dopo un anno siamo ancora qui. Ci deve essere coscienza critica: c’è stato un paese aggredito e un paese aggressore. Non disperiamo, ma è fondamentale che l’Unione Europea Assuma un’iniziativa forte per avviare un processo di pace”. 

Ciervo ha contestato il mancato supporto e la latitanza dei soggetti politici alla manifestazione: “La politica è completamente assente oppure schierata su una sola posizione che non ci porterà a nessuna parte. La mobilitazione e la riflessione soprattutto dei ragazzi si potrà migliorare”.

 

Luciano Valle, segretario provinciale della Cgil, ha dichiarato: “Stanno solo facendo una corsa agli armamenti e alcuni Stati stanno aumentando le spese militari portando il costo degli armamenti al 2% in più. La rotta non è quella desiderata. L’Europa deve avere un ruolo centrale per  porre fine a questo conflitto. Non bisogna dimenticare gli altri conflitti mondiali ma l’Europa deve farsi carico  di essere portatore di pace. Chi sta pagando le conseguenze sono le fasce più deboli”.  

 

Michele Martino, referente di Libera, ha dal canto suo, sottolineato: “Gli unici che stanno vincendo questa guerra sono i produttori di armi, il mercato illecito della guerra e la tratta delle persone. Stanno pagando anziani, donne e bambini, stanno morendo persone. Dopo un anno non si può accettare tutto questo. La politica  si sta piegando ai poteri dell’economia. Basta con le armi intraprendendo la strada per le trattative, ma non è sufficiente illuminare monumenti o palazzi  con i colori dell’Ucraina. La politica deve prendere decisioni”.