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Non possiamo consentire che la strategia guerrafondaia, con la complicità oramai della quasi totalità del Parlamento Europeo, prenda il sopravvento su ogni garanzia di tutela sociale e civile in Europa. È paradossale che in pochi oggi abbiamo votato contro la possibilità che i Paesi membri possano utilizzare parte dei fondi di Coesione e dei Piani nazionali di ripresa, per fabbricare missili e munizioni per un paese in guerra. Soldi che andranno ad aggiungersi ai 500 milioni già stanziati per pagare l’industria bellica in Europa, con l’obiettivo di rifornire i magazzini – svuotati come conseguenza del rifornimento all’esercito ucraino – di un milione di munizioni in un anno. Parliamo di un finanziamento complessivo calcolato in circa un miliardo di euro, che qualcuno ha osato addirittura definire fondo per la pace, ma che toglierà opportunità a territori in stato di arretratezza per continuare a produrre armi di distruzione”. Lo dichiara il parlamentare europeo del Gruppo Greens/Efa e segretario del Movimento Equità Territoriale Piernicola Pedicini, nell’annunciare il voto contrario all’approvazione della procedura accelerata sulla proposta di regolamento “Act in Support of Ammunition Production” (Asap), la legge a sostegno della produzione di munizioni.

Una decisione che viola le leggi costitutive di molti paesi dell’Ue, a cominciare dall’articolo 11 della nostra Costituzione e contro la quale continuerò a battermi. In queste stesse ore – prosegue Pediciniho depositato un’interrogazione con la quale chiedo alla Commissione europea come si conciliano con i principi alla base del Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e del Fondo di Coesione, tesi promuovere uno sviluppo sostenibile e rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale dei paesi dell’Ue, con gli investimenti nel settore della produzione di munizioni. I soldi del Pnrr sono stati stanziati per costruire, non per distruggere”.