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Ludovico Lepore, 53 anni, arrestato lo scorso marzo con l’accusa di tortura, sequestro di persona e rapina ai danni di tre giovani di San Leucio del Sannio, tra cui un minore, è stato finalmente scarcerato. Ventidue giorni fa, il Giudice per le indagini preliminari (GIP) Vincenzo Landolfi del tribunale di Benevento aveva disposto per Lepore gli arresti domiciliari con l’ausilio di un braccialetto elettronico. La decisione del GIP era giunta in seguito all’istanza avanzata dall’avvocato di Lepore, Fabio Ficedolo, che aveva chiesto la sostituzione della misura cautelare detentiva. Tuttavia, a causa della mancanza di dispositivi elettronici disponibili, Lepore ha dovuto trascorrere ulteriori 22 giorni in carcere fino a quando non è stato possibile applicare questa misura.

L’uomo è accusato di reati particolarmente gravi, avvenuti al Rione Libertà di Benevento. Secondo le indagini, avrebbe, insieme ad altre quattro persone, sequestrato e torturato tre giovani, sottraendo loro denaro e oggetti di valore. La vicenda ha suscitato notevole attenzione mediatica e indignazione nella comunità locale, vista la brutalità degli atti contestati.

Ora, finalmente, Lepore si trova a casa, in attesa del processo che si terrà nei prossimi mesi con rito abbreviato.