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Si è svolta l’udienza preliminare nei confronti dell’ex sindaco di Sant’Agata dei Goti, Carmine Valentino, accusato di tentativo di concussione, turbata libertà degli incanti e rivelazione e utilizzazione di segreto di ufficio: reati che sarebbero stati commessi durante la carica di sindaco. Il 25 settembre del 2021 l’ex segretario provinciale del Partito Democratico di Benevento, finì agli arresti domiciliari al termine una indagine della Squadra Mobile coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Francesco Sansobrino. Una misura detentiva annullata dal gip Gelsomina Palmieri ponendo fine ai domiciliari per l’ex primo cittadino.

Questa mattina Valentino, difeso dall’avvocato Marcello D’Auria, ha risposto alle domande del proprio legale. Tutto ruota intorno a una storia di gare e appalti per la riscossione dei tributi locali. Nei suoi confronti le accuse mosse da una segretaria comunale che aveva denunciato alla procura le pressioni subite, tra il 2017 e il 2018, quando Valentino era sindaco, per assegnare un punteggio più alto a un’azienda a lui stesso collegata che partecipava alla gara per la gestione della riscossione dei tributi locali. Pressioni che Valentino ha negato, sostenendo di non aver avuto rapporti con la ditta che avrebbe segnalato al segretario comunale. 

Secondo l’accusa Valentino avrebbe avvicinato il commissario per consegnargli tre fogli su cui erano indicate le caratteristiche dell’impresa che avrebbe dovuto aggiudicarsi la procedura. L’allora sindaco non si sarebbe limitato a questo ma avrebbe anche fatto pressione ulteriore: intimando in maniera diretta e perentoria di assegnare alla suddetta società partecipante il punteggio più alto per l’offerta tecnica, segnalando che l’offerta economica era stata la meno vantaggiosa. Il fatto non ha poi avuto luogo, ha spiegato la pubblica accusa “per il rifiuto, opposto dalla persona offesa, la quale, per non accedere alla proposta illecita, era costretta a presentare le proprie dimissioni come membro della commissione giudicatrice e a provocare l’annullamento della procedura, adducendo formalmente vizi procedurali”.

Tre le parti offese nel processo oltre alla segretaria, la Provincia di Benevento ed il Comune di Sant’Agata dei Goti. Al termine dell’udienza il gup Maria Di Carlo, ha rinviato al 14 settembre, quando ci sarà la decisione se mandare a giudizio l’imputato o dichiarare il non luogo a procedere.