Benevento – Rischiamo di scrivere e ripetere qualcosa di detto e ridetto, di tristemente noto e che tutti sanno. La Telesina non è solo una strada di collegamento tra il Sannio e quella lunga arteria che collega Napoli e Milano. E’ anche una strada che uccide, lo ha fatto in passato e continua a farlo ancora. Non parlarne, però, non alzare l’attenzione, significherebbe accettare quanto accade e spostare l’attenzione sulla sola imprudenza degli autisti. Che, per carità, può anche entrare nelle possibilità che producono morti, ma non può essere solo racchiuso a questo aspetto. La Telesina è una strada rattoppata, vecchia e pericolosa. E’ una strada mortale.
Forse è ora di fermarsi un attimo, forse è il caso, realmente, di porre un freno a lacrime e sangue che hanno invaso le due corsie della lingua d’asfalto sannita-casertana. Forse è il momento che finiscano i proclami e le medaglie apposte sul petto per delle vittorie parziali. Forse è il tempo che le idee e le proposte vengano messe sul campo.
Non può bastare un limite di velocità ridotto in alcuni punti, non bastano di certo gli autovelox posti fino a un certo punto (il limite col territorio sannita). Questi servono solo a gonfiare le tasche dei comuni e innervosire i conducenti. Un richiamo che tocca la politica in primis e non solo quella locale, fin troppo piatta nell’attesa di decisioni dall’alto. Bisogna rendersi conto che siamo di fronte a una lista già lunga e che rischia di essere in costante aggiornamento.
Si è parlato di fondi approvati, si è festeggiato per l’idea del raddoppio delle corsie, tutti a prendersi la paternità del progetto. E mentre si brinda al risultato da parte dei politici di turno, la gente muore. Parte per un viaggio senza sapere se il passaggio attraverso le terre sannite avrà scenari da ammirare o saranno gli ultimi da vedere.