Manifestazione di sensibilizzazione della Camera Penale di Benevento questa mattina dinnanzi il Tribunale per la vicenda del sovraffollamento delle carceri ed in particolare sul terribile aumento dei suicidi tra i detenuti. L’associazione, guidata nel Sannio da Simona Barbone, ha voluto focalizzare l’attenzione della pubblica opinione su questo fenomeno che pare ormai destinato a crescere se non si adottano subito misure adeguate di contrasto. Toccata ormai quota 44 dall’inizio dell’anno: dove si arriverà il 31 dicembre?. La Camera Penale ha voluto aderire a questa iniziativa al fine di denunciare la drammatica condizione delle carceri italiane e del sistema della esecuzione della pena detentiva nel nostro Paese. Da inizio anno il numero dei suicidi in carcere è allarmante, denuncia l’associazione. Questa mattina una maratona oratoria al fine di sollecitare Governo e Legislatore a porre in essere interventi non più rinviabili.
Un gazebo, per un’emergenza nazionale e di civiltà, già segnalata dallo stesso Presidente della Repubblica qualche mese fa. Davanti al Tribunale erano presenti tra gli altri anche il sindaco di Benevento Clemente Mastella che ha sottolineato: “Quando sono stato Ministro della Giustizia ho visitato molte carceri. Ho notato una cosa umiliante a Milano. La situazione è esasperante come i conflitti. Servono pene alternative”.
Il primo cittadino ha spiegato: “Non c’è sensibilità politica. Immaginare oggi un nuovo indulto è difficile, seppure si potrebbe realizzare”. Su nuove strutture carcerarie, una opzione da mettere in campo, Mastella sarebbe favorevole: “Non ne vedo in giro però. Evitare il populismo. Si parla tanto di sovraffollamento poi per ogni piccolo reato si manda la persona in carcere e questo crea una distonia”. Il presidente della Sezione Penale Sergio Pezza ha spiegato: “Serve maggiore sensibilizzazione verso queste persone. Non sono diverse da noi”. Pezza ha quindi aggiunto: “In una situazione di sovraffollamento delle carceri è difficile la rieducazione o il reinserimento ma bisognerebbe capire che la pena non serve soltanto a infliggere un male fino a se stesso. Bisogna includere nuovamente per evitare la recidiva”.