Torna alta l’attenzione della politica sulla vicenda dello stadio Vigorito. La notizia del giorno (leggi qui) è la nomina da parte del Tribunale di Benevento di un Consulente tecnico d’ufficio chiamato a dire la sua sulla vertenza che vede contrapposti palazzo Mosti e la società giallorossa. Sul punto a intervenire è la segreteria provinciale della Lega che chiama in causa anche Vincenzo De Luca e gli “sforzi” annunciati dal governatore per la ristrutturazione dello stadio Arechi di Salerno. Scrive dunque l’esecutivo salviniano:
“Nel mentre il Governatore della Campania Vincenzo De Luca assicura i massimi sforzi (con danaro pubblico) per il rifacimento delle parti interne dello Stadio Arechi, di proprietà del Comune di Salerno, di cui è stato Sindaco, affermando poche settimane or sono, in una delle sue solite dirette Facebook, che i lavori interesseranno “Copertura e non solo, ristruttureremo completamente l’impianto, così come fatto a Napoli con il San Paolo: lo sport a certi livelli muove economie e diventa elemento di attrazione” e, nel frattempo, preparandosi a vare i bandi per le opere da effettuare sfruttando i fondi residui delle Universiadi (1,3 mln) appena «sbloccati» dall’ente presieduto, Benevento ed il Benevento per il “Ciro Vigorito” devono attendere l’esito di una super perizia disposta in ambito giudiziario, salvo auspicabile accordo transattivo, i cui costi, comunque, cadranno sulle spalle dei cittadini. Un doppio binario che la dice lunga sul peso politico che hanno i consiglieri regionali eletti nel Sannio, aderenti, ovvero ancora formalmente aderenti, alla maggioranza che supporta De Luca, nonché i referenti locali legati allo stesso Presidente della Regione Campania. Essere capaci di intercettare fondi pubblici, sicuramente disponibili alla luce delle dichiarazioni del Presidente De Luca, se necessario alzando anche la voce contro i soprusi salernocentristi, avrebbe certamente evitato un contenzioso, gli inevitabili costi aggiuntivi a carico della collettività e favorito la valorizzazione dell’impianto, già ampiamente avviata direttamente dalla società che lo ha in uso, con indubbi benefici per l’economia locale, perché Benevento ed il Sannio hanno bisogno non solo di una squadra di calcio competitiva ma anche di una classe politica lungimirante e non ambiguamente attenta a problemi, o a pseudo problemi, solo in tempo di elezioni”.