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di Valentina Scognamiglio

Avete presente quelle storie così radicate nella mente delle persone da renderle quasi reali? Quelle storie dove i personaggi sono così reali che ogni attore che ne veste i panni diventa un tutt’uno con chi sta interpretando? Beh, Filumena Marturano è una di queste storie dove gli attori si fondono con i personaggi che interpretano e sul palco i primi cedono il posto ai secondi.

Questo bellissimo spettacolo tenutosi ieri sera nello Spazio Eidos a San Giorgio del Sannio, ‘La Matassa’, portato in scena da una bravissima compagnia teatrale avellinese ‘Libero Spazio D’Arte’, ha raccontato in un modo davvero speciale l’intreccio delle vite di Filumena e Domenico, protagonisti di quella che fu una delle più belle commedie teatrale di De Filippo.

La storia la conosciamo tutti, chi più e chi meno, ma per chi come me non ne aveva grandi ricordi lo spettacolo ha avuto la bellissima capacità di riportare tutto alla mente. La capacità di scrittura di Nicola Mariconda, che è anche uno dei due protagonisti insieme a Rossella Massari, è stata proprio quella di raccontare in poco tempo una storia lunga e complicata senza farle perdere di intensità, ma anzi, conferendogliene altra, diversa da quella che era in grado di dare il grande De Filippo a tutte le sue opere, ma ugualmente coinvolgente.

Ciò che a parer mio ha reso questa produzione davvero molto bella, oltre alla bravura degli attori davvero estremamente credibili nei panni di due personaggi non semplici da interpretare, è stato il taglio più intimo che le è stato conferito con momenti di recitazione silenziosa più esplicita di tante parole, brevi ma efficaci interazioni col pubblico che lo ha immerso ancora di più in quella lunga discussione tra due personaggi impelagati in un conflitto catulliano e le loro vite riassunte in singole parole scritte su una grandissima lavagna.

Poche sedie ma tutte piene a guardare una piccola produzione, ben curata e con attori molto capaci, perché Filumena e Domenico non sono mica due tipi semplici da gestire e se fate uno sforzo con la memoria, nelle produzioni maggiori solo a grandi attori è stato affidato l’onere e il privilegio di interpretarli. Ma questa storia è rimasta sempre attaccata alla gente come quasi tutte le storie del grande De Filippo, ed è infatti una delle più riprodotte da professionisti e da amatori. Forse perché in fondo, l’intrinsecità della storia d’amore, o forse no, tra i due protagonisti, in modi diversi è la storia d’amore per eccellenza, dove c’è chi ama più e chi meno, chi ama e non lo vuole ammettere, chi fa finta di non amare, chi inganna per non perdere ma con un lieto fine che purtroppo non c’è sempre perché come dice Domenico ‘I figli so figli e so sempre uguali’, ma come tutti sanno questo nella realtà non sempre accade.

Spazio Eidos vi aspetta con altri due appuntamenti il 23 novembre e il 7 dicembre e anche se non siete di San Giorgio, fateci un salto perché piccolo non è per forza sinonimo di modesto.