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Il gip del Tribunale di Napoli su istanza dell’Avvocato Gerardo Giorgione del Foro di Benevento ha accolto la richiesta di sostituzione di misura per Angelo La Montagna, 28 anni, e Carmine Ianniello, 31 anni, rimettendoli in libertà con obbligo di firma dopo 14 mesi di reclusione.

I due, entrambi di Benevento, vennero arrestati in seguito ad una vasta operazione antidroga sull’asse Napoli-Benevento della Guardia di Finanza di Benevento che, coordinata dalla DDA di Napoli, eseguirono 14 arresti e cinque obblighi di dimora per il reato di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.

Le indagini, dei finanzieri del Nucleo di Polizia Economico, consentirono di fare luce su due distinti gruppi criminali, in stretto contatto tra loro, attivi nei territori di Napoli e Benevento, che si occupavano del traffico di droga e della cessione di considerevoli quantitativi di cocaina e marijuana. Nello specifico, le indagini evidenziarono l’operatività criminale di un primo gruppo di soggetti operante sul territorio di Napoli, in particolare nei quartieri Vasto – San Lorenzo – Mercato – Case Nuove, organizzato secondo un modello piramidale che vede al vertice un napoletano di 29 anni quale principale fornitore della sostanza stupefacente, rivenduta rispettivamente nel territorio partenopeo da due fratelli, anch’essi di origini napoletane, e nell’area beneventana da un pregiudicato locale per reati specifici, referente del secondo gruppo operante nel territorio sannita, attraverso l’intermediazione dei citati germani, sia in prima persona che con l’ausilio di pusher assunti alle proprie dipendenze.

I restanti indagati fornivano il proprio costante contributo all’associazione occupandosi della custodia (spesso presso abitazioni di soggetti insospettabili e/o parenti) e della rivendita dello stupefacente, nonché della riscossione dei relativi proventi che poi consegnavano ai vertici del gruppo criminale. Le indagini hanno inoltre evidenziato come le cessioni di stupefacente ai consumatori avvenivano principalmente in modo “itinerante”, cioè previo contatto telefonico da parte degli acquirenti al loro pusher di riferimento mediante l’utilizzo di linguaggio “criptico”, nonché l’uso di auto a noleggio e/o intestate a terze persone soprattutto da parte degli esponenti del gruppo beneventano, i quali avevano necessità di muoversi sulla tratta Benevento/Napoli e ritorno per rifornirsi dello stupefacente da cedere nel capoluogo sannita, soprattutto nel quartiere Capodimonte e nei Rioni Libertà e Ferrovia.