Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma dell‘associazione ‘Schierarsi – Piazza di Benevento’.
L’estate del 2023 non è mai stata così calda: lo affermano gli esperti del clima e lo confermano le scelte del governo Meloni che, mentre strizza l’occhio agli evasori, considerando le tasse “un pizzo di Stato”, continua a schiaffeggiare le persone a rischio di marginalità sociale, accanendosi contro il reddito di cittadinanza, definito “metadone di Stato”. Dal fallito blocco navale, vagheggiato per arginare l’ingresso degli immigrati nel nostro Paese, questo governo è passato ad attuare il blocco sociale dei poveri in politica interna.
La notizia di questi giorni è la sospensione del reddito di cittadinanza a partire dal 1 agosto 2023, comunicata a 169.000 famiglie da un anonimo messaggio dell’Inps.
Si tratterebbe di un risparmio per lo Stato quantificato dalla Banca d’Italia in quasi 2 miliardi, mentre il governo si appresta a varare una riforma fiscale che prevede uno “scudo penale” a favore delle imprese che dialogano con l’Agenzia delle Entrate per un valore di 4 miliardi di euro.
In pieno clima estivo, mentre il Senato decide di andare in vacanza, il governo Meloni fa cassa sui percettori cosiddetti “occupabili” del reddito di cittadinanza, nei cui nuclei familiari non sono presenti minori, anziani o disabili. Assistiamo alla cronaca di una tragedia annunciata, decisa nel dicembre scorso dalla Legge di Stabilità, che ha sancito il permanere della misura del RDC per soli 7 mesi, da gennaio a luglio 2023.
A partire dal mese di agosto 2023 i percettori “occupabili” si arrangino! Ma se non hanno mai lavorato, si vuole che abbandonino il divano o, in clima stagionale, l’ombrellone, proprio nella calura estiva? In realtà, al netto delle amene considerazioni in cui si cimentano gli elettori del governo Meloni, il rischio è l’esplosione di una vera e propria bomba sociale. Il governo ha deciso di scaricare addosso ad Inps, Servizi Sociali dei Comuni e Centri per l’Impiego l’onere di fronteggiare le richieste di chiarimenti da parte di chi si è visto privare di questa misura, con l’inevitabile conseguenza di mettere in ginocchio strutture che non hanno ancora ricevuto istruzioni operative e mettendo l’uno contro l’altro cittadini e istituzioni, al punto da richiedere in alcuni casi il supporto delle forze dell’ordine.
Dei 169.000 sms inviati dall’Inps ai percettori del reddito di cittadinanza, circa 37.000 hanno raggiunto le famiglie campane. Anche nel Sannio si stima che la sospensione del sussidio riguardi circa 3.000 percettori occupabili.
Ma a ben vedere, chi è rimasto sul divano per almeno sette mesi è proprio il governo Meloni, che non ha attivato in tempo utile percorsi formativi e opportunità lavorative a beneficio dei percettori del Reddito di Cittadinanza, ben sapendo che, in assenza di queste misure, dal mese di agosto avrebbe mandato sul lastrico migliaia di famiglie.
Probabilmente è già tardi, siamo giunti ai titoli di coda di un film dal triste finale fin troppo scontato.
Proprio per questo urge costituire una task force, composta da centri per l’impiego, istituzioni ed enti locali, mondo della formazione, rappresentanti delle categorie imprenditoriali e delle organizzazioni sindacali, per governare insieme, una volta per tutte, il tanto auspicato incrocio tra domanda e offerta di lavoro, fornendo in tempi ragionevoli una risposta utile a far ripartire il mercato del lavoro e a catalizzare una preoccupante stagione di conflitto sociale.
Se infatti questa estate si presenta infuocata, il prossimo autunno si preannuncia rovente.