Si è aperto il processo a carico di A. E., 55 anni, accusato di violenza domestica, lesioni aggravate e tentato aborto. La vicenda ruota attorno alla sua ex compagna, una donna di origini rumene di 30 anni, madre della loro bambina, vittima di ripetute aggressioni culminate in un episodio particolarmente violento nell’agosto dello scorso anno. Coinvolto nel caso anche D. H., 34 anni, imputato per favoreggiamento. I due uomini sono difesi dagli avvocati Nicola Covino e Fabio Ficedolo.
La vicenda
La coppia conviveva da tempo e aveva già una figlia, ma la loro relazione aveva subito una breve interruzione di circa quindici giorni. Al termine di questa separazione, quando la donna è rientrata in casa, l’uomo ha iniziato a sospettare un tradimento. Il dubbio si è trasformato in ossessione, tanto da spingerlo a farle fare un test di gravidanza. Alla notizia della gravidanza e alla conferma che il bambino non fosse suo, la rabbia del 55enne è esplosa in maniera violenta. Era il 25 agosto 2024, quando l’uomo avrebbe picchiato la compagna con calci e pugni, insultandola con epiteti umilianti e trascinandola a forza fuori di casa costringendola a farla salire in auto e minacciandola di “portarla in campagna per ammazzarla”. Il tutto davanti alla loro figlia minorenne. La donna, riuscita a fuggire, venne inseguita dall’uomo fino in centro a Benevento. Solo l’intervento della polizia su Corso Garibaldi evitò il peggio.
Successivamente, la vittima ha denunciato i maltrattamenti subiti dal 2020 al 2024, culminati nell’episodio di agosto. Il Tribunale del Riesame di Napoli, a settembre, ha imposto all’uomo un divieto di avvicinamento, ma il 55enne ha violato più volte il provvedimento. In almeno due occasioni è stato sorpreso nei pressi della casa della donna e in un bar-tabacchi di Sant’Angelo a Cupolo, dove si trovava la vittima.
Al via il processo
Per i due imputati il processo ha preso il via con l’udienza preliminare. Il 55enne deve rispondere delle gravi accuse di violenza domestica, lesioni aggravate e tentato aborto, poiché, secondo l’accusa, avrebbe cercato di provocare la perdita del bambino alla compagna durante le percosse. Nel corso dell’udienza davanti al GUP, inoltre la difesa di D. H., accusato di favoreggiamento, ha richiesto che il procedimento a carico del suo assistito venga definito con un giudizio abbreviato condizionato all’ascolto della presunta persona offesa. Il giudice ha quindi deciso di stralciare il caso di D. H., che verrà trattato separatamente. Il giudizio abbreviato condizionato per il 34enne è stato fissato per il prossimo 10 giugno davanti al GIP Perrotta, occasione in cui verranno discusse le prove richieste dalla difesa e valutate le accuse.