Al Mulino Pacifico, in occasione del penultimo appuntamento di ‘Obiettivo T’ della Solot, il pubblico ha potuto assistere allo spettacolo “Camille, viaggio nell’anima“, diretto dalla talentuosa regista Luisa Corcione.
Una performance che ha coinvolto gli spettatori, mescolando abilmente la poesia di Paul Claudel con le intense lettere tra Camille e l’amante Auguste Rodin, trasformando diari in immagini vivide.
Al centro della scena l’attrice beneventana Noemi Francesca, cresciuta artisticamente proprio nel teatro in cui si è esibita. Emozionata e grata per l’opportunità di “tornare a casa“, Noemi ha affrontato il ruolo con consapevolezza, accolta calorosamente dal pubblico e dagli emozionati familiari in platea. Le voci di Lino Musella e Giacinto Palmarini, insieme alle affascinanti pitture su carta di Rosaria Corcione, hanno arricchito il racconto coinvolgente della frammentazione dell’anima di Camille Claudel, evocando il periodo tormentato della sua vita trascorso in manicomio a Monfavet.
La convincente interpretazione di Noemi Francesca ha restituito tutto il tormento della talentuosa quanto sfortunata artista, confinata in una solitudine forzata ed assolutamente immotivata. La consapevolezza delle proprie qualità artistiche, la tenerezza dei ricordi amorosi, le invettive contro una madre crudele ed incapace di comprenderla, hanno innervato il racconto di Noemi/Camille, ambientato efficacemente in un atelier in cui campeggiano opere d’arte di grandi dimensioni, con cui la protagonista dialoga, annota pensieri, sfoga la sua legittima rabbia.
Uno spettacolo denso e coinvolgente, dunque, che ha condotto il pubblico a rivivere il complesso percorso umano e artistico di Camille Claudel, trasformando la sua esperienza in una potente narrazione sulla lotta per l’emancipazione femminile.