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“Nella mattinata odierna era prevista la firma dell’atto di cessione ma i lituani della Solitek non si sono presentati”.  – comincia così la conferenza stampa della Lega Salvini Premier presieduta da Luigi Barone, accompagnato dal segretario provinciale Luigi Bocchino e da Mauro De Ieso e Giuseppe Sauchella

Una storia tinte fosche, cominciata nel Maggio del duemilaventitre quando i lituani della Solitek, una delle più grandi aziende di moduli solari e batterie, sono sbarcati in Italia per siglare l’accordo di sviluppo con il MIMIT alla presenza del ministro delle imprese e Made in Italy, Adolfo Urso. Un investimento di 48 milioni di euro, con agevolazioni per 31 milioni, destinato alla realizzazione di un nuovo stabilimento nella zona industriale Asi di Benevento con un rilevante impatto occupazionale, oltre 300 nuovi posti di lavoro stimati. 

Dopodichè solo rinvii e proroghe, non ultimo quello per la firma dell’atto di cessione del capannone ex Wierer di proprietà degli avellinesi del Gruppo Basile, cui i lituani pare abbiano già versato una ‘caparra’ di circa 800mila euro a fronte dei totali 4 milioni. 

I tempi stringono e le preoccupazioni aumentano, così come la paura che l’investimento possa saltare e con esso anche la prospettiva occupazionale per il territorio sannita: “Facciamo appello al Sindaco di Benevento –  l’invito di Barone – al presidente della Provincia di Benevento, alla Regione Campania e Confindustria per convocare ad horas un tavolo istituzionale per capire il da farsi. Va individuata una soluzione che possa evitare che salti il finanziamento, un’opportunità imperdibile per Benevento e il Sannio”.

“L’ennesimo rinvio diventa abbastanza preoccupante. Una vicenda grave che evidenzia l’impossibilità da parte del gruppo lituano di poter procedere all’investimento. Non si può continuare ad andare avanti con i lituani, va cercata un’alternativa, serve una soluzione immediata affinchè l’investimento possa andare avanti”. 

Sulle soluzioni: “Potrebbero esserci, c’è un problema di tempi da rispettare, entro il 2026 va concluso l’investimento che è legato ai fondi del PNRR”.

Sulla Regione: “Non si può far finta di niente, non si può tacere, al di là delle appartenenze politiche. La Regione deve assumersi  la responsabilità di capire come procedere, c’è in gioco sia la questione occupazionale con quasi trecento posti di lavoro che lo sviluppo dell’agglomerato industriale di un’area interna della Campania”.