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Sant’Agata de’ Goti (Bn) – I lavoratori del Centro Medico Erre si sono riuniti in Assemblea questa mattina nell’ambito della vertenza di lavoro che va avanti nel tentativo di bloccare il licenziamento di 30 dipendenti. La protesta non si ferma, e una delegazione dei lavoratori con i rappresentanti sindacali ha manifestato a Sant’Agata de’ Goti dinanzi la struttura sanitaria. Ad esprimere la solidarietà delle Istituzioni in piazza si è presentata anche la vice sindaco Giovanna Piccoli.

Tra le iniziative di lotta avviate a difesa del posto di lavoro i sindacati hanno richiesto di essere ricevuti dalla direzione manageriale dell’Asl di via Oderisio a Benevento nel tentativo di individuare soluzioni per sbrogliare la matassa che ha portato al ridimensionamento della forza lavoro da parte della Direzione del Centro Medico. Dal canto suo, l’Azienda privata non intende rinunciare ai licenziamenti per contenere i costi, ed è proprio su questo si consuma lo scontro.

Giovanni De Luca della Uil ha spiegato la posizione del Sindacato e quella dei lavoratori: “Noi vogliamo salvare i 30 posti di lavoro. E’ da circa un mese che l’Azienda ha manifestato quest’intenzione di ridimensionamento, ma noi non ci stiamo assolutamente. Dobbiamo evitare a tutti i costi i licenziamenti. L’azienda verifichi se ci sono le condizioni per salvare posti di lavoro attraverso un cambio di qualifica e/o i prepensionamenti. Siamo pronti ad andare anche a Pozzilli, in Molise, dove ha sede la proprietà di CMR e manifestare tutto il nostro malcontento”.

Pompeo Taddeo per la CGIL ha rincarato la dose: “L’azienda invece di pensare ai licenziamenti pensi ad erogare i soldi reclamati dai dipendenti ed ancora non pagati. I primi creditori di questo Centro sono proprio i dipendenti.  Sono molto amareggiato per questa situazione, un simile comportamento non fa onore all’azienda e nemmeno alla cittadina caudina”. Gabriele Proto della Rsa Cisl tuona: “I 30 licenziamenti sono inopportuni. Veniamo da anni di vessazioni e soprusi e i lavoratori sono i primi creditori di CMR. Chiediamo ancora una volta che l’Azienda avvii un confronto con i lavoratori”