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In merito al dibattito in corso sulla qualità dell’acqua che bevono i beneventani, sul ritardato accertamento del responsabile o dei responsabili dell’inquinamento della falda acquifera di Pezzapiana, e sulla futura gestione del servizio idrico integrato, Città Aperta ritiene opportuno evidenziare quanto segue: 

1.- “Resta per noi irrinunciabile l’obiettivo di superare quanto prima la situazione per la quale gran parte della città di Benevento continua a bere l’acqua del pozzo di Pezzapiana.

Non siamo d’accordo – scrive la direzione in una nota – sulla soluzione prospettata dal Sindaco Mastella per risolvere il problema, ovvero la captazione di acqua dalla “bolla” di Solopaca: prima di valutare ipotesi subordinate, che peraltro prevedono tempi molto lunghi, vogliamo che si apra nell’immediato un tavolo di confronto, pubblico e partecipato, con la Regione, per verificare e superare gli eventuali ostacoli tecnici che si frappongono alla distribuzione in tutta la città dell’acqua buona di fonte del Biferno. Per noi questa è, e resta, l’opzione principale.

2.- Di particolare rilevanza è anche l’aspetto che riguarda l’inerzia che fin qui, a distanza di anni, ostacola l’accertamento delle responsabilità relative alla contaminazione della falda di Pezzapiana. Una situazione sin qui trascurata – in primis dal Comune di Benevento – nonostante possa avere pesanti riflessi, soprattutto per il pericolo che rappresenta per la salute e per l’ambiente, inteso “come rischio sufficientemente probabile che si verifichi un danno sotto il profilo sanitario o ambientale in un futuro prossimo” (art. 240, comma 1, lett. i) del D.Lgs. 152/2006). 

3.- Confermiamo le nostre convinte censure sul deliberato assunto nello scorso ottobre dal Consiglio del Distretto Idrico sannita.

Da quest’ultimo è apparso che l’unico scopo della riunione fosse quello di decidere, in tutta fretta e senza alcun confronto con il territorio, la costituzione della società mista per la gestione del servizio su scala provinciale. Ed è certo inusuale che in un successivo documento i consiglieri di maggioranza del Comune di Benevento diano quasi per scontata la continuità del rapporto con Acea-Gesesa, prima ancora che sia stata bandita la gara per selezionare il partner privato. Si ricava da tutto ciò la netta sensazione di un contesto, in cui domina il dato prettamente economico-imprenditoriale, con l’acqua che dà bene primario ad uso della collettività diventa un prodotto qualunque da consegnare a logiche di mercato.

Noi riteniamo che siano ben altre le priorità da far valere nel pubblico interesse: la qualità dell’acqua erogata; una politica tariffaria assolutamente non speculativa e che tuteli le fasce di popolazione meno abbienti; l’efficientamento dei sistemi di depurazione, per preservare i nostri fiumi dall’inquinamento; gli investimenti sulle infrastrutture di rete; il potere di controllo dell’utenza sulla gestione del servizio.

Tutte questioni che vanno definite nell’apposito Piano d’ambito previsto dalla legge regionale, e che, come abbiamo già sostenuto, vengono prima, e non dopo, la scelta della forma di gestione”.