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Apprendo con favore la decisione del Commissario del Consorzio Agrario di Benevento che ha deciso di tentare la vendita del Consorzio in costanza dell’esercizio provvisorio – nonostante dalla perizia di stima emerge una perdita dello stesso -piuttosto che procedere alla vendita dei singoli beni”. 

Così in una nota diffusa alla stampa il senatore di Fratelli d’Italia Domenico Matera, Presidente del Comitato per la Legislazione del Senato della Repubblica, che commenta l’annuncio del Commissario del Consorzio Agrario Provinciale di Benevento di procedere alla vendita, mediante una procedura pubblica, aperta e concorrenziale.

Del resto non era più possibile continuare a tenere in vita una procedura di liquidazione sine die e senza risorse sufficienti, con il rischio oltretutto di creare ulteriori danni, atteso che parliamo di una struttura storica, sicuramente di eccellenza, ma che ha iniziato la crisi fin dal lontano 1992 entrando in amministrazione controllata ed in liquidazione coatta amministrativa con esercizio provvisorio dal 19 giugno 1996.
Sto seguendo la questione del CAP da tempo – prosegue il senatore Matera – ed è evidente che tutti avremmo voluto che non si arrivasse a questo punto ma, purtroppo, dobbiamo considerare la realtà che, al di là dei facili proclami, presenta una situazione non più risanabile.
Comprendo le preoccupazioni delle associazioni di categoria, dei sindacati e dei dipendenti ma, se leggiamo il bando, la scelta del Commissario di procedere alla vendita che potrebbe consentire, in caso di buon esito, di conservare e preservare i valori di organizzazione e di avviamento del Consorzio; inoltre questa scelta denota una attenzione al territorio anche con riferimento alla previsione del bando in cui è indicato che l’offerta dovrà contenere la dichiarazione dell’offerente attestante l’impegno a proseguire per almeno due anni dal trasferimento del compendio aziendale le attività imprenditoriali oggetto di cessione e al mantenimento dei  livelli occupazionali attuali.
Penso che – conclude – una volta tentate tutte le altre strade, resti solo questa opzione come strada percorribile e non per svendere, bensì per permettere un rilancio del Consorzio, però stavolta su basi solide che possano permettere a una realtà così importante per il nostro territorio di svolgere il suo ruolo al meglio e con prospettiva. 
Ad ogni modo noi di FdI continueremo a vigilare ed invitiamo, a questo punto, imprenditori, associazioni, viticoltori a partecipare al bando evitando inutili divisioni e contrapposizioni, essendo questa l’occasione per dimostrare che nessuno vuole speculare e che tutti, invece, intendono fare la propria parte a difesa del territorio, del settore, del personale e degli addetti collegati alle attività del Consorzio”.