Una delle costanti dei giochi olimpici è l’apporto in termini di medaglie che la scherma ha saputo regalare all’Italia. Una vera e proprio miniera d’oro che si sta rivelando tale anche nell’edizione 2024 in corso a Parigi anche se qualche errore arbitrale di troppo ha reso fino ad ora il bottino in terra francese meno pregiato. Nel Sannio la scherma ha un nome e cognome che corrisponde a quello di Francesca Boscarelli, campionessa italiana e europea di spada a squadre e una lunghissima lista di altri titoli nazionali e regionali. Il sogno olimpico la Boscarelli lo ha solo sfiorato venendo eliminata per una sola stoccata prima di Rio de Janeiro 2016, ma il cuore continua a battere sempre forte quando ci sono in ballo i cinque cerchi.
Al netto delle decisioni arbitrali dubbie, quanto sta ottenendo la scherma italiana a Parigi è in linea con le aspettative?
“Conosco molto bene soprattutto la squadra maschile e femminile di spada perché ho vissuto queste realtà dall’interno rivestendo il ruolo di tecnico della Nazionale Under 20. Più della metà delle ragazze del team femminile di spada sono state mie compagne e so perfettamente il percorso che hanno fatto. Sono cresciute tantissimo e hanno ottenuto un risultato straordinario, complicato ma non impossibile perché erano reduci dal successo al Mondiale. Proprio la Francia era la squadra più temibile e sono state brave a mantenere la concentrazione giusta trionfando in casa delle padrone di casa. Vincere così è sempre una cosa interessante. A me, in condizioni simili, è successo una volta ai ‘Campionati Italiani’ in Sicilia. E’ importante sottolineare che trionfi del genere non nascono certo a caso ma sono frutto di un duro lavoro che viene da lontano. Gli errori arbitrali? Qualcosa c’è stato, ma voglio sottolineare il comportamento avuto dopo il ko in finale di Filippo Macchi che non ha puntato il dito sugli altri reagendo come fanno solo i veri campioni. Il fioretto è soggetto alla variabile dell’arbitraggio. Era in vantaggio ed ha capito che quel match, a prescindere da fattori esterni, andava portato a casa. Macchi ha lanciato un grande segnale ed ho apprezzato tanto questo comportamento, cosa che gli ho anche scritto con un messaggio”.
Le olimpiadi hanno il potere di fare appassionare gli italiani alla scherma. Può esserci anche per il Sannio una ulteriore crescita del movimento che è già molto florido grazie all’Accademia Olimpica Beneventana di Scherma “Antonio Furno”?
“Assolutamente sì. Ci sono sport che la gente pensa esistano solo in tv ma non è così. L’opportunità di praticare la scherma è concreta e invito a chi è rimasto affascinato da questa disciplina a provarla. La nostra attività come Accademia Olimpica Beneventana riprenderà a settembre e daremo a quanti lo vorranno la possibilità di provare per una settimana a cimentarsi nella scherma senza alcun impegno. Le Olimpiadi hanno sempre portato un’onda positiva e sono certa che anche questa volta sarà così perché vedere la scherma ad alti livello è qualcosa che fa innamorare di gesti simili”.
Da qualche tempo ha intrapreso anche la carriera di tecnico ottenendo ottimi risultati a livello nazionale. Magari potrà coronare il sogno olimpico da allenatrice delle Azzurre tra quattro anni?
“Ho sfiorato Rio 2016 venendo eliminata per una sola stoccata mentre a Pechino non era prevista in palio una medaglia a squadre per il mio team. Alla prossima Olimpiade da tecnico della Nazionale? Chissà. Per ora non ci penso. Sono cose che vengono con calma e che si costruiscono giorno dopo giorno”.
I tanti giovani che allena all’Accademia Olimpica Beneventana insieme al maestro Dino Meglio e a tutto lo staff si sono fatti valere a livello regionale e nazionale. Può esserci tra qualcuno di loro una futura medaglia olimpica?
“Tra i nostri ragazzi c’è chi ha le caratteristiche in termini di talento e caratteriale per diventare molto bravo. Certo, è difficile prevedere oggi come si evolveranno le cose perché sono molto piccoli, ma ci sono tutti i presupposti per fare un percorso positivo. All’Accademia si respira un clima ottimo e l’importante sarà continuare a lavorare ogni giorno con il massimo impegno. Il nostro staff sta facendo un lavoro importante anche con il paralimpico. Tra qualche settimana io e il maestro Dino Meglio saremo a Tirrenia insieme alla nostra atleta Rossana Pasquino che ora è già a L’Aquila ad allenarsi con gli altri partecipanti alla spedizione paralimpica di Parigi 2024. Poi all’Accademia si allenano anche i tre giovanissimi Salvatore Genito, Luigi Fioretti e Salvatore De Falco con quest’ultimo che ha già preso parte diverse volte a collegiali con la Nazionale Paralimpica”.
Scherma, la sannita Francesca Boscarelli: “Non sorpresa dall’oro delle spadiste a Parigi, imprese simili affascinano”
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