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Sempre più ampia.  Sempre più ricca.  L’offerta dell’Istituto di Istruzione Superiore “De Liguori” di Sant’Agata de’ Goti, riferimento guidato dalla Dirigente scolastica Maria Rosaria Icolaro, si arricchisce di sempre nuovi contenuti. Suggestivo e accattivante allo stesso tempo è stato lo spettacolo teatrale “Tributo a Lucio Battisti“, momento realizzato nell’ambito della programmazione Poc, che ha visto quali protagonisti, nel contesto di “Villa Fiorita“, gli studenti che hanno preso parte al percorso “Emozioni” ed “Emozioni in canto“.
Percorsi di teatro e musica curati con passione e competenza dai docenti Roberta Ciervo e Benito Viscusi con Coordinamento a cura delle tutor professoresse Stefania De Lucia, Maria Pia Fulgieri e dei coordinatori professori Pietro Altieri e Anna Di Costanzo. La professoressa Ciervo, in particolare, che ha scritto il testo interpretato dagli studenti, ha così coniugato l’amore per la docenza a quello per il teatro.
A loro tutti il merito del successo ottenuto – in tantissimi hanno affollato, con le Autorità, la platea della Sala santagatese – e ai ragazzi l’attestazione di un impegno costante e vissuto con attenta e appassionata partecipazione in  tutte le fasi del percorso.
Tributo a Lucio Battisti – spiega la Dirigente Icolaro ad 80 anni dalla nascita dell’artista, è stato un pretesto per raccontare ai nostri ragazzi, pieni di vitalità e progettualità, che la strada non è mai facile per chi “sente” l’ impellenza di vivere e di esprimere il suo sentire, a prescindere da ciò che vuole il mondo, a prescindere da ciò che impone. Conoscere e restituire alle parole il senso della bellezza e la verità del sentimento; conoscere il tormento del giovane,  dell’uomo, dell’artista e comprenderne la forza e la determinazione. “Tributo a Lucio Battisti” nasce anche dal voler condividere con i ragazzi linguaggi e stili espressivi diversi e  non noti ai nostri giovani, ma anche entrare nelle pieghe dell’animo di un artista che non è stato risparmiato da critica feroce, che non si è sottratto da un mondo che a volte libera ma molto spesso schiaccia e stritola. L’amore, la chiave per superare il tormento e per non fermarsi e non morire artisticamente. L’amore, che non ha confini se non quelli che gli diamo, mezzo attraverso cui l’uomo – conclude la Preside citando Calvino – diventa umano