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“Vista la situazione dell’ospedale Sant’Alfonso, noi attiviste Pina De Masi, Margherita Rossano e Michela Ottobre chiediamo un incontro con tutti i Sindaci dei paesi che impattano con il Sant’Alfonso, maggioranze e minoranze, con L’Onorevole Rubano e il Senatore Matera, con i comitati, con le associazioni dei territori, con le parrocchie”. Così in una nota le attiviste Margherita Rossano, Pina De Masi e Michela Ottobre.
“Vi chiediamo – scrivono – un incontro post incontro De Luca, ovvero martedì 25 giugno, nonostante il suo video messaggio, in cui sono evidenti le sue intenzioni. Noi non verremo a Napoli, la lotta si deve fare qui, sul territorio che conosciamo e dove sappiamo come muoverci!
Luogo ed orario dell’incontro lo decida il nostro Sindaco, si può optare per la nostra bellissima Sala Consiliare, l’ex Cinema Italia, oppure l’androne del Sant’Alfonso.
Inutile ripetere sempre le stesse cose, i cittadini sono stufi, ora servono azioni forti e determinate.
Mi rivolgo ora ai Cittadini di tutti i comuni coinvolti, iniziate ad assumervi anche voi le vostre responsabilità, poiché se in quella famosa tenda nel 2019 invece di quelle 10/12 persone, che allo stremo delle loro forze sono state capaci di farsi firmare e approvare un decreto ovvero il 41/2019, eravate tutti presenti, oggi le cose sarebbero andate diversamente, oggi avremmo un ospedale funzionante, vediamo di non scaricare la colpa sempre sugli altri, ognuno ha le sue responsabilità e voi compaesani forse anche più dei politici. A voi ci rivolgiamo perché ora abbiamo bisogno di guerrieri e no di persone che comodamente da casa loro da una tastiera di un PC o dallo smartphone si sdegnano scrivendo, ma restano li a scrivere.
Noi stiamo valutando le varie azioni da fare, e vorremmo condividerle con voi per una lotta “comune”, ma ricordate che con o senza di voi andremo avanti, le catene sono sempre pronte, certo che se si riuscisse ad essere realmente uniti, mettendo realmente da parte la politica, e non un unione di sola facciata, all’obiettivo ci arriviamo molto prima.
A quelli che: “Ormai non c’è più niente da fare” statevene a casa vostra, a noi servono persone propositive”.