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Tracciabilità, lotta alla contraffazione e tutela del vino sannita. Queste le direttrici di marcia del nuovo contrassegno stampato dalla Zecca dello Stato e che è destinato a tutte le bottiglie di vino sannite che si fregiano del titolo “Indicazione Geografica Tipica” e che d’ora in poi si chiameranno “Igt Benevento“. E’ la prima volta in Italia: il Sannio Consorzio Tutela Vini ha deciso di scegliere questa strada per meglio tutelare consumatori e produttori e garantire la qualità e la sicurezza del prodotto sannita. La innovazione è stata illustrata nel corso di un incontro promosso al Museo Arcos. 

Il nuovo contrassegno di garanzia per il vino sannita, che si inquadra nelle direttive del Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste, costituisce un’ampliamento di una misura di sicurezza e autenticità che fino ad oggi è stata dedicata solo alla DOCG e al DOC, ovvero a quelle che si possono definire i top della gamma di prodotto che, ovviamente a prezzi diversi, ogni consumatore può acquistare sul libero mercato: il Sannio stavolta batte in volata tutto il resto del Paese estendendo il raggio d’azione del contrassegno anche alla IGT.

Il presidente del Consorzio Sannio Tutela Vini, Libero Rillo, ha illustrato con queste parole  il nuovo strumento: “Siamo partiti nel 2023 e si è concretizzato ad agosto 2024. Il Consumatore potrà avere la garanzia del prodotto dal punto di vista qualitativo e può tracciare la provenienza di ciascuna bottiglia“. Rillo ha rimarcato come il contrassegno non sia affatto uno strumento di pura e semplice promozione commerciale, bensì “uno strumento di garanzia ed efficacia”. 

La garanzia di qualità che viene certificata con il contrassegno nasce anche dal fatto che sono coinvolte le Autorità statali. Il contrassegno è innanzitutto esente da pericoli di contraffazione in quanto è prodotto dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Matteo Taglienti, che rappresentava l’Istituto proprio nel convegno di Arcos, ha precisato: “E’ una fascetta che è diventata a tutti gli effetti un contrassegno di Stato, come una banconota. Oltre a questo c’è il Qr code che per la prima volta appare sui vini igt, ciò significa che ogni bottiglia di vino del Sannio ha un nome e un cognome. Questo è il primo consorzio IGT ad aver aderito a questo sistema. E’ un segno di sicurezza e marketing”. 
E’ intervenuto quindi Oreste Gerini, Direttore Generale dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, che ha spiegato: “Si vuole dare al consumatore ulteriori garanzie e informazioni. Il controllo è stato approvato lo scorso agosto e la garanzia necessita che possa contenere prezzi. Ci saranno vantaggi peri viticoltori e farà da apripista. Successo che da garanzia e tracciabilità”.

Tra i relatori il presidente della Provincia Nino Lombardi che ha accolto favorevolmente la nuova innovazione: “Va dato atto al Consorzio Tutela Vini del lavoro che sta facendo. Preservarne il nostro riconoscimento non solo Dop ma anche Igp che vuole contrastare la contraffazione, difendere un prodotto di filiera”. 

Dopo i saluti dell’amministratore di Sannio Europa Raffaele Del Vecchio, la parola è passata alle Associazioni. Per la Confagricoltura Antonio Casazza ha sottolineato: “E’ un annata che ci prepara ad un prodotto eccellente che sarà ricordato come prodotto di qualità. Abbiamo sofferto la siccità ma la qualità resta intatta”. Casazza ha ricordato il momento delicato del settore agricoltura: “Bisogna rivedere l’approccio”.

Per la Coldiretti ha preso la parola  Rino Corbo: “In questo territorio ci sono strumenti che possono aiutare molto”. Il presidente della Cia Carmine Fusco, invece, ha detto: “Essendo i primi, si può estendere la comunicazione oltre i confini locali. E’ una fascetta apprezzata da tutti. Siamo stati i pionieri, però penso che prima o poi tutti gli Igt dovranno essere tutelati”.
Salvatore Schiavone, direttore ICQRF Campania e Molise: “Queste fascette che indicano l’originalità del prodotto, si illuminano con raggi uv”.