Una boccata d’ossigeno o, almeno così sembra. Il sintetico, finalmente sta facendo la sua comparsa in alcuni comuni, consegnando strutture che possono essere considerate come veri e propri gioielli.
Tappeto verde ad Apollosa da qualche mese e campo pronto per accogliere le due società cittadine, a Telese dove torna il calcio, a Montefalcone, a Cautano e fra poco anche a Durazzano. Stesura a Calvi per la gioia del sindaco Rocco che ha affidato il suo stato d’animo a un post social affermando che “a breve la cittadina avrà un importante impianto sportivo, che consentirà ai tanti ragazzi di Calvi e dei Comuni limitrofi di praticare sport, che è sempre motivo di crescita, salute e vita”.
Peccato che in questa voglia di mettersi al passo manchi ancora San Giorgio del Sannio che resta ancorato alla terra battuta che condiziona i programmi di una società ambiziosa e che ha dimostrato sul campo di voler fare le cose in grande. Un fondo che, spesso, non fa decollare trattative e limita un progetto tecnico, quello del presidente Campana, che investe tanto per la squadra del suo comune e non riesce a ricevere, in cambio, l’adeguamento di una struttura che possa essere adeguata al progetto messo in campo.
Al di là dei toni trionfalistici, bisogna leggere tra le righe delle situazioni per capire che le stesse non sono così fluide come possono apparire. Basti pensare proprio a Calvi dove viene messo in piedi un campo bellissimo dedicato a tutti i ragazzi del posto e non solo ma, allo stesso tempo, l’unica società sul territorio è impossibilitata a usarlo e deve cercarsi un’altra struttura, pare la vicina San Giorgio del Sannio. Non entriamo nel merito delle motivazioni, pare ci siano costi non saldati da parte della società di calcio, ma questa è un’altra questione che le parti dovranno discutere e risolvere tra di loro. Resta solo il fatto che la squadra di Calvi ha un campo in casa che, al momento, non può usare.
E cambiando aria non è che le cose vanno meglio. Un caso su tutti è quello di Cusano Mutri con un campo abbandonato da un po’ che, nei grandi eventi, diventa anche parcheggio per auto. Ma di pallone che rotola neanche l’ombra.