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“Sannio Europa” sarà protagonista a “Futuro Remoto”, il festival della divulgazione scientifica sul tema “Co-Scienze”, promosso dalla Fondazione Idis Città della Scienza, che venerdì prossimo, 22 novembre, farà tappa a Benevento.

Lo rendono noto Nino Lombardi, Presidente della Provincia di Benevento, e Raffaele Del Vecchio, Amministratore Unico di Sannio Europa (Società in house providing della Provincia di Benevento che gestisce e promuove la Rete museale provinciale).

Il programma allestito per l’occasione da “Sannio Europa” presso la Sezione Egizia del Museo “Arcos”, in collaborazione con il DEMM dell’Unisannio e con l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, prevede tre laboratori – dimostrazione, riservati agli alunni della Scuola Primaria, sui seguenti temi: “Il Cartiglio: scriviamo con i geroglifici” (dalle ore 9,00 alle ore 10,00); “Viaggio dell’Anima: simboli sacri egizi” (dalle ore 10,00 alle ore 11,00) e “Fuga dal Tempio di Iside” (dalle ore 11,00 alle ore 12,00).

L’attività programmata per il primo laboratorio prevede che, dopo una visita guidata alla Sezione Egizia, i ragazzi osserveranno i principali segni e, guidati dagli operatori con schede didattiche appositamente preparate, scriveranno in un cartiglio i loro nomi in geroglifico che conserveranno insieme all’antico alfabeto come ricordo dell’esperienza vissuta.

L’attività del secondo laboratorio vedrà i ragazzi diventare antichi artigiani egizi, incisori e scultori sperimentando le antiche tecniche artistiche. Con la tecnica dello sbalzo i bambini realizzeranno il proprio simbolo sacro ispirandosi alle immagini degli antichi reperti.

Nel terzo laboratorio verrà invece svolta un’attività/gioco calibrata e studiata per la giovane età dei partecipanti. I ragazzi, una volta entrati nel museo, dovranno cercare di risolvere enigmi, indovinelli e superare delle prove per poter trovare l’uscita. I partecipanti approfondiranno prima la loro conoscenza sulla storia dei reperti, poi con proiezioni video verranno catapultati nel misterioso tempio della dea Iside, voluto dall’imperatore romano Domiziano tra l’88 e 89 d.C., a Benevento.  Statue che parlano, indovinelli e rompicapi da risolvere con intuito, logica e soprattutto spirito di collaborazione tra i partecipanti. All’ingresso del Tempio, grazie al primo video, avranno la possibilità di conoscere la Dea Iside che li accoglie e presenta le sue potenti virtù divine e spiega le varie fasi del gioco e le difficoltà che dovranno affrontare tutti insieme per superare i vari step e trovare la risposta finale per uscire dal suo Tempio.

“Egiziano o egittizzante? I reperti del tempio di Iside a Benevento tra reale e virtuale” è invece il tema della conferenza in programma sempre presso la Sezione Egizio del Museo “Arcos” (dalle ore 12.00 alle ore 13.00), riservata agli studenti della Scuola Secondaria di primo e secondo grado, con le professoresse Rosanna Pirelli e Stefania Mainieri, entrambi del Dipartimento di Asia, Africa e Mediterraneo, dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”.

Iside, sposa di Osiride e madre di Horus, – anticipano gli organizzatori – è una delle divinità egiziane più note anche al di fuori della cerchia degli egittologi, perché il suo culto ha conosciuto una straordinaria diffusione fuori dalla propria patria, soprattutto in epoca imperiale romana. Nell’88/89 d.C., un notabile beneventano M. Rutilio Lupo dedica a Iside un tempio per celebrare il ritorno vittorioso dell’imperatore Domiziano dalle guerre daciche. Dell’edificio sacro non è stata ancora scoperta alcuna traccia archeologica, ma un numero considerevole di reperti di alto pregio fanno ipotizzare che dovette essere caratterizzato da una notevole monumentalità. Come tutti gli altri isei imperiali, l’arredo scultoreo era composto sia da reperti prodotti e importati dall’Egitto (egiziani), sia da sculture realizzate nella stessa città di Benevento su modello di originali egiziani (egittizzanti). Con l’aiuto di ricostruzioni virtuali, e osservando i materiali isiaci custoditi nel museo Arcos, faremo un viaggio nella Benevento del I secolo d.C., confronteremo le sculture del tempio con originali egiziani e con oggetti simili noti dalle pitture isiache di Pompei ed Ercolano, e cercheremo infine di ricostruire l’aspetto dell’iseo sannita, ricollocando digitalmente i reperti nei vari ambienti e immergendoci nelle cerimonie che lì avevano luogo.  Al termine della presentazione multimediale, i partecipanti saranno invitati a visitare la collezione con gli egittologi e a provare a identificare i reperti differenziandoli in base alla propria natura: egiziano o egittizzante?”