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“Ora è il momento di parlare di sanità pubblica ospedaliera e territoriale, è il momento di parlare di pazienti cronici e oncologici e delle cure che il servizio sanitario della nostra regione è in grado di offrire e garantire.” Così il consigliere regionale LuigiAbbate intervenuto sulla mozione “ripristino tempestività cure ed esenzioni per malati cronici e oncologici” discussa nel corso della seduta del Consiglio regionale dello scorso 3 maggio.

“Ospedali chiusi per covid, budget insufficiente per specialistica ambulatoriale e privata, lunghe liste di attesa nel pubblico, carenza di personale, ritardo nella riorganizzazione delle attività ospedaliere e territoriali pubblica. Sono solo questi alcuni dei disagi che testimoniano anche una inadeguatezza dei manager che dovrebbero affrontare tale criticità.
 
Persone fragili e ammalati che vedono sospese terapie fondamentali e attività di prevenzione non garantendo, così, le giuste cure a pazienti oncologici. Un vero fallimento per la politica sanitaria, vittima di una frattura tra la medicina territoriale e quella ospedaliera.

Credo – continua il consigliere e medico sannita – che ci sia bisogno di una adeguata rivisitazione dell’assistenza pubblica sia ospedaliera che territoriale.
Una specialistica ambulatoriale che assorbe l’85% delle prestazioni incidendo sul budget regionale e divenendo un problema che però non può essere risolto aumentando il budget da destinare ma applicando una riorganizzazione della sanità pubblica.

Abbiamo le capacità economiche per affrontare tale precarietà e comunque non abbiamo e non avremo mai bisogno di pillole di sanità erogate come spot.

Dal territorio emergono urla di dolore per tale abbandono, soprattutto delle Aree interne, provocando migrazione degli ammalati in aree limitrofi come Molise, Lazio e addirittura Lombardia. Dato che poi si riverbera sul budget regionale.

Abbiamo contato i morti per il covid ma certamente non quelli mancati per patologie cardiologiche, pneumologiche, epatologiche.

Credo che la mozione dovrà servire ad affrontare il tema del diritto alla salute della regione Campania.”