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“E’ coerente con la sua storia. Lui vuole lasciare un segno di diversità rispetto alle ipocrisie e a certi rituali e convenzioni della politica internazionale”.

L’ex Ministro dei Beni Culturali Gennaro Sangiuliano, tornato da alcuni mesi al suo lavoro di giornalista, è tornato oggi pomeriggio in città a Palazzo Paolo V dopo la sua visita  nell’ottobre del 2023 quando si soffermò, tra l’altro, presso il Tempio egizio di Iside per avviare la procedura di una Fondazione dedicata ai reperti del culto isiaco. Sangiuliano ha presentato il libro “Rivincita”, sua ultima fatica editoriale dedicata a “The Donald”, il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump. 

La presentazione ha visto la partecipazione del sindaco Clemente Mastella, del Presidente della Provincia Nino Lombardi con l’editorialista del Corriere della Sera Marco De Marco che ha moderato i lavori. La loro presenza, ovviamente, non è stata casuale, ma è stata dettata dal desiderio di esprimere la gratitudine e il riconoscimento istituzionali della Città e del titolare del Tempio egizio, riscoperto da Almerico Meomartini poi divenuto Presidente della Provincia, per l’impegno che Sangiuliano ha oggettivamente profuso nella sua qualità di Ministro per la istituzione del Museo Egizio di Benevento, il 3° al mondo, dopo quello de Il Cairo e la Fondazione di Torino: Mastella e Lombardi hanno infatti voluto omaggiare Sangiuliano con una targa per quanto ha fatto per questa Istituzione sulla quale peraltro il lavoro è a buon punto.

Rispetto al lavoro che l’ex Ministro ha dedicato alla Fondazione egizia e il Museo Egizio. Lombardi ha sottolineato che in sostanza Sangiuliano ha in sostanza incoraggiato il lavoro delle Istituzioni cittadine per la riscoperta e la valorizzazione di uno giacimento straordinario ed unico al mondo. Il Presidente ha aggiunto: “Noi riteniamo che bisogna insistere sulla valorizzazione del patrimonio culturale locale. Questa è la vera direttrice di sviluppo e crescita. Ringraziamo l’ex Ministro per il lavoro svolto e per quanto fatto per la fondazione egizia”
Tornando al libro su Trump, la discussione ovviamente ha ripercorso la cronaca politico-diplomatica più recente e cioé di questi primi giorni del mandato bis del tycoon ed in particolare sulla clamorosa ed inedita lite in diretta televisiva mondiale tra lui stesso, il suo stato maggiore ed il presidente ucraino Volodimir Zelesky, venuto alla Casa Bianca per trattare la pace (se si vuole la resa del suo Paese).

Mastella prendendo la parola ha spiegato: “Tutti ci auguriamo che ci sia la pace. Ma l’ Europa oggi corre un forte rischio. In Europa non c è un leader. Manca un attore principale e si nota dal declino del Vecchio Continente un declino che si sta prendendo tutti i campi”.

Si è detto d’accordo Lombardi: “In Europa manca autorevolezza”

E’ quindi intervenuto Sangiuliano che ha elogiato il Sindaco Mastella: “Riconosco la grande amicizia con Clemente. Sa fare il sindaco ed è un uomo colto. E’ una città ordinata pulita ed è migliorata negli ultimi anni”.

L’ex Ministro ha poi aggiunto: “Non sono uno studioso di egittologia, ma studioso di geopolitica. Ma questo museo egizio è importante nel suo interno il secondo museo in Italia più importante per ciò che contiene lo dicono gli esperti”.

Poi l’ex Direttore del Tg2 ha iniziato a parlare del suo volume: “Trump fa il Trump. E’ coerente al personaggio. Ha fatto sempre questo. Non è un intellettuale, ma ha percepito il declino dell’Occidente. Un declino valoriale, etico e morale. Lui l’ha capito e sta cercando di intervenire”. Poi ha aggiunto: “Trump perse le ultime elezioni contro Biden perchè secondo me gestii male la pandemia gestito male la pandemia. Ma poi ha saputo intercettare il senso comune degli americani”.

Sull’Europa ha precisato che bisogna che sappia riappropriarsi del suo destino. Stuzzicato proprio dal sindaco Mastella, Sangiuliano ha discusso su eventuali somiglianze tra Trump e Berlusconi, affermando: “Berlusconi era molto più europeo. Non avrebbe mai preso Zelesky come ha fatto Trump ha preso. Berlusconi aveva valori europei. Oltre un certo limite non andava”.