Le parole pronunciate dal pulpito da don Mimmo Parlavecchia sono risuonate forti e chiare nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli nel quartiere Pietà.
“Portate avanti i suoi sogni”: così, rivolgendosi direttamente alla mamma, al papà e alla sorella, il parroco, durante la messa funebre per Adele, ha voluto infondere loro coraggio e, nel contempo, ricordare la figura e le doti di una donna di 33 anni che ha lasciato i tanti che le volevano bene, non solo le sue persone più care, mettendo in atto un gesto estremo nella sua casa di Benevento.
In una chiesa molto gremita per l’ultimo saluto ad Adele, il parroco non si è nascosto dietro un dito e dal pulpito si è chiesto, come tutti del resto, “perché l’ha fatto?”. Una domanda angosciosa ed angosciante alla quale però non è possibile dare una risposta e lo stesso parroco ha voluto sottolineare come rispetto a questo quesito è preferibile il silenzio rispetto ad un momento di crisi nella vita di Adele in cui ha prevalso lo sconforto.
Adele era una antropologa, era una docente, era una poetessa, era una persona sensibile ed era sempre molto disponibile ad ascoltare e aiutare gli altri: queste sono le qualità umane e professionali che don Mimmo ha invece voluto ricordare e sottolineare dal pulpito di Santa Maria degli Angeli offrendole a tutti coloro che lo ascoltavano per esortare a seguire l’esempio di Adele e per onorarne la memoria. Del resto, in questi giorni molti hanno dedicato privatamente un pensiero accorato alla giovane donna e Associazioni hanno voluto dedicare propri documenti ufficiali ad Adele esaltandone la passione civile, il tono culturale e professionale, la sensibilità del suo agire quotidiano.
Il parroco ha chiosato: “Io preferisco ricordare quanto lei ha donato a tutti gli altri e dunque oggi è il giorno per dire grazie per il dono che lei ci ha fatto nel corso della sua vita terrena. Ora Adele è libera da ogni sofferenza e ci offre il suo esempio. Alla mamma Lorella, al papà Lucio, alla sorella Eleonora io dico di avere coraggio nell’andare avanti nel ricordo di Adele”.
Anche i suoi amici e i suoi colleghi hanno voluto ricordarla per la grande discrezione e quel malessere che portava avanti, capito, purtroppo, troppo tardi. “Eri un vulcano di idee” ha detto una sua ex collega per ricordarla.
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