Venerdì 8 dicembre a Sant’Angelo a Cupolo (BN), il concerto di Antonello Salis, uno dei più grandi fisarmonicisti della storia della musica italiana ed europea, aprirà ufficialmente l’edizione 2023/24 di “Riverberi”, consolidata rassegna musicale che si svolge sul territorio sannita da ormai 13 anni, realizzata grazie al contributo della Regione Campania e finanziata con risorse del POC Campania 2014/20 linea strategica “Rigenerazione urbana, politiche per turismo e cultura” destinate alla definizione del “Programma Unitario di Percorsi Turistici di tipo culturale, naturalistico ed enogastronomico di portata nazionale e internazionale”. Quest’anno il festival si snoda essenzialmente su due stagioni, l’inverno e la primavera. Due gli eventi in programma a fine 2023 nei comuni di Sant’Angelo a Cupolo e San Martino Sannita, mentre i restanti spettacoli sono programmati per il mese di maggio (rispettivamente a Castelpoto, capofila, Pietraroja, San Nazzaro e San Leucio del Sannio). Tutti gli eventi sono a titolo gratuito.
“Anche quest’anno grazie al parteniariato e al contributo della Regione Campania siamo riusciti a portare un concerto di Riverberi a Sant’Angelo a Cupolo. Colgo l’occasione – sottolinea il delegato al Turismo del Comune di Sant’Angelo, Gennaro Pontillo – per ringraziare il maestro Aquino per averci dato la possibilità di accogliere nel nostro comune uno dei più grandi fisarmonicisti della scena italiana e internazionale, Antonello Salis. Nella convinzione che assisteremo ad un grande spettacolo in uno scenario suggestivo, invito tutti a cogliere l’opportunità e a venire numerosi”.
Antonello Salis, personaggio unico nel panorama del jazz italiano e non solo, uomo affascinante e travolgente, spirito creativo, di una libertà assoluta, si esibirà l’8 dicembre alle ore 19.30 nella chiesa dei Santissimi Angelo e Leonardo in piazza Garibaldi a Sant’Angelo a Cupolo, in “Salissolo”, un progetto fisarmonica e pianoforte.
Annoverato tra i migliori fisarmonicisti al mondo, Salis è un vulcano di idee straripanti ed energiche. Re indiscusso della melodia e del free jazz europeo. Solista d’eccezione e artista fantasmagorico.
Antonello Salis, nasce il 28 febbraio 1950 in Sardegna, a Villamar. Inizia a suonare la fisarmonica a sette anni, mentre si avvicina al pianoforte studiando da autodidatta. Negli anni settanta milita in diversi gruppi rock suonando l’organo Hammond. Dal 1978 è protagonista in piano solo e fisarmonica in Italia ed all’estero ospite dei maggiori jazz festival. Il suo percorso musicale ormai quarantennale è costellato da collaborazioni eccellenti, come quelle con i mostri sacri del jazz italiano e internazionale quali Enrico Rava, Paolo Fresu, Stefano Bollani, Roberto Gatto, Fabrizio Bosso, Javier Girotto, Lester Bowie e l’Art Ensemble Of Chicago, Don Cherry, Don Pullen, Ed Blackwell, Billy Cobham, Horacio “El Negro” Hernandez, Han Bennink, Nana Vasconcelos, Cecil Taylor, Pat Metheny, Joey Baron, Bobby Previte, Hamid Drake, Bobby Watson, Minino Garay, Richard Bona, Linley Marthe, Francis Lassus, Joel Allouche e molti altri. Come solista ha inciso 4 dischi: “Orange Juice, Nice Food”, “Salis!”, “Quelli che restano” e “Pianosolo”. In duo con Joey Baron “Keys And Skins” (CamJazz, 2008); con Fabrizio Bosso “Stunt” (Parco della Musica Records, 2009). Una delle collaborazioni più longeve di Salis è quella con il chitarrista francese Gérard Pansanel con cui ha inciso sette album di cui uno dedicato a Fellini e alla musica di Nino Rota con l’Orchestra Improvista.
La collaborazione con i fisarmonicisti francesi Richard Galliano e Marcel Azzola insieme a Gianni Coscia produce il Quartetto Nuovo, apoteosi dello strumento madre di Salis: la fisarmonica. Musicista eclettico, Salis, nel corso della sua carriera, si è confrontato in progetti di teatro (Remondi e Caporossi, Festival di Sant’Arcangelo), con Antonio Rezza e con l’attore di strada Remo Remotti. Si è esibito in rassegne e festival di cinema (Biennale di Venezia, Taormina Festival), performance di danza (con Roberta Escamilla Garrison, Teri Weikel). Con Gérard Pansanel ha firmato le musiche del flm di Eric Romher “Racconto d’autunno”. Ha inoltre collaborato con Pino Daniele, Ornella Vanoni e diversi altri artisti al di fuori dell’ambito strettamente jazzistico. Ha partecipato a numerosi festival nazionali ed internazionali tra i quali: Umbria Jazz, Roccella Jonica, Sant’Anna Arresi, Berchidda, Clusone, Cagliari EuropeanJazzFestival, Ravenna, Parigi, Montreux, Nizza, Le Mans, Madrid, Mosca, Londra, Bath, Oslo, Stoccolma, New York, Chicago, Montreal, Vancouver, San Paolo, Rio De Janeiro, Saint Louis del Senegal, Città del Messico, seguito da un tour che ha toccato le maggiori città messicane.
Nel corso della sua lunga carriera ha ottenuto vari riconoscimenti a livello europeo ed internazionale: premio Django d’or 2005 per l’Italia come musicista affermato; il Premio alla Carriera a Cagliari, nell’ambito dello European Jazz Expo 2008; il referendum Top Jazz 2008 come miglior strumentista dell’anno (tastiere) e, l’anno seguente “Stunt”, realizzato con Bosso, è stato eletto miglior disco.
IL PROGETTO – I giochi, i numeri, il virtuosismo mai fine a se stesso. La forza, la provocazione, l’impeto puro. Antonello Salis ha sempre abituato il suo pubblico a uno show dal vivo veramente efficace, emotivamente coinvolgente. Antonello è la musica, nel suo corpo c’è musica, riempie ogni spazio, sovrasta ogni rumore superfluo. Alterna al pianoforte la fisarmonica, l’uno e l’altro li suona, li percuote, li possiede come fossero un corpo. Il repertorio è il più misto possibile e immaginabile: si va da sue composizioni originali a tracce che vanno dal jazz rock all’avanguardia più totale, dai Beatles a tanto altro. Il tutto condito con una dose massiccia di improvvisazione, che per Antonello è una regola d’arte, molto più della composizione. Stordisce il pianosolo di Antonello Salis. Stordisce chi spera di ascoltare un pianoforte solitario, stile jazz; stordisce ancora di più chi crede di conoscere bene il musicista, sardo di nascita e romano di adozione. Salis è un pianista e fisarmonicista jazz, però usate questa definizione soltanto se andate a cercare i suoi dischi nei negozi, altrimenti rischiate non vi creda nessuno. Compone, esegue, improvvisa, fa dell’estemporaneità una poesia.