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Dal 2 all’8 agosto torna “Riverberi”, il music festival del Sannio giunto ormai alla dodicesima edizione. La creatura di Luca Aquino quest’anno si rinnova a partire dal Comune capofila, che sarà Castelpoto toccato per la prima volta nella storia dalla rassegna.

Tra gli altri Comuni protagonisti, c’è anche Buonalbergo come new-entry, che si aggiunge alle riconfermate, storiche partnership con San Martino Sannita, San Nazzaro e Sant’Angelo a Cupolo, che quest’anno partecipa con la caratteristica e panoramica frazione Montorsi.

Ricordiamo che la kermesse è finanziata con risorse del POC Campania 2014/20 linea strategica “Rigenerazione urbana, politiche per turismo e cultura” destinate alla definizione del “Programma Unitario di Percorsi Turistici di tipo culturale, naturalistico ed enogastronomico di portata nazionale e internazionale” di cui alla DGR n. 298/2021 e all’Avviso Pubblico approvato con decreto dirigenziale n. 410/2021.

Il festival Riverberi, che nasce come patrimonio di Benevento città ma poi si è evoluto e trasformato con il coinvolgimento di numerose realtà locali, riuscendo a far tappa, negli anni, in circa una ventina di comuni sui 78 dell’intera provincia (in una prima fase sfruttando il filo conduttore della via Appia), oggi si propone di essere un un laboratorio di idee per la valorizzazione del patrimonio naturalistico e storico-artistico dei territori attraverso lo stretto rapporto tra musica e turismo.

Il programma quest’anno è stato rimodulato con l’introduzione di presentazione di masterclass, presentazioni di libri e di progetti di rigenerazione culturale, aperitivi musicali e dj-set con l’obiettivo di abbracciare un pubblico sempre più variegato senza alcuna distinzione d’età, perché la musica è una forma di espressione che unisce, un’arte riconducibile storicamente alla promozione della pace, della libertà e della diversità.

Dopo 12 anni è anche ora di tracciare un bilancio sull’impatto della programmazione sui territori, ovvero sulla capacità di fare sistema e di fornire visibilità e mettere in vetrina scorci dell’inestimabile patrimonio storico-architettonico che altrimenti godrebbero di pochi, limitati fruitori. Ebbene se un evento, che consuma risorse, ne restituisce altrettante al territorio in termini di effetto educativo, elaborazione di nuove proposte artistiche, stimolando la conoscenza e l’esplorazione di suoni, scenari, vibrazioni, e perché no, è in grado di attrarre nuovo pubblico (che, ad esempio, senza un evento come un festival musicale, non sceglierebbe mai di recarsi in un determinato luogo), vuol dire che la strada tracciata è quella giusta. Questo perché le ricerche sull’identità del pubblico che assiste ai concerti mostrano che l’utente è di norma un viaggiatore, una persona interessata al luogo, che fa almeno 50 km per un concerto.

Si può dire che con Riverberi Luca Aquino ha vinto la sua scommessa, perché il festival è diventato un brand spendibile e riconoscibile, apprezzato anche fuori regione.

A Castelpoto Riverberi si fermerà per un intero weekend dedicato interamente all’arte intesa in tutte le sue forme: si comincia il 5 agosto proprio con la presentazione del progetto di rigenerazione culturale e sociale del borgo medievale (ore 21.00), seguita dal concerto di Daniele Sepe (ore 22.00) e dall’esibizione della Boomerang Street Band. Si prosegue sabato 6 agosto con inizio alle 19.30 con apeRiverberi e il dj-set di Sisio in piazzetta Ponti, che farà da antipasto al concerto “Air” di Luca Aquino e Vincenzo Deluci presso la Chiesa di San Nicola di Myra (ore 21.00), e a quello di Enzo Gragnaniello in trio in piazza Mons Laureato Maio (ore 22.00), mentre si chiude co afteRiverberi col dj-set di Carmix sempre in piazzetta Ponti. Domenica 7 agosto si apre con la presentazione del libro di Lino Patruno “Imparate dal Sud. Lezione di sviluppo all’Italia” in piazzetta Ponti (ore 21.00), poi sarà la volta di Kelly Joyce in concerto.

“Quest’anno il festival culturale S(t)uoni – spiega il sindaco di Castelpoto Vito Fusco – si contamina con Riverberi innalzando il livello qualitativo della proposta: la nostra non è una semplice rassegna culturale ma è un vero e proprio progetto di riqualificazione del borgo di ordine longobarda: abbiamo avuto infatti la fortuna di rientrare tra i 209 comuni selezionati in tutta italia per la rigenerazione culturale e sociale dei borghi. Per questo abbiamo pensato, insieme al direttore artistico Luca Aquino – ad organizzare questa intensa tre giorni, che contribuirà in modo incisivo allo sviluppo di questo temi attraverso presentazioni, mostre, allestimenti, installazioni, con la musica a dominare la scena”.

Le altre date di “Riverberi”, precedenti e successive a quelle di Castelpoto, programmate nei restanti comuni che rientrano del progetto, verranno comunicate nei prossimi giorni.