Benevento – “E’ stato un episodio disgustoso, infausto e infelice”. Clemente Mastella, Sindaco di Benevento, ha ricevuto stamani a Palazzo Mosti i rappresentanti della comunità cinese di Benevento per esprimere la condanna sua personale e della Città per quanto accaduto nello scorso week end nell’area della movida. Un episodio che ha visto involontari protagonisti tre giovani asiatici insultati e malmenati da alcuni ragazzi italiani.
All’incontro di questa mattina erano presenti Lavinia Zhao Peiye dell’Associazione Orfeo con il suo avvocato Domenico Zampelli, oltre al direttore del Conservatorio, Giosue Grassia, e l’assessore comunale Luigi Ambrosone.
In Città sono presenti circa 80 cinesi che studiano presso il Conservatorio o presso l’Unisannio. “I ragazzi sono spaventati”, afferma Lavinia Zhao Peiye, manifestando la sua preoccupazione. Il Sindaco ha anche auspicato che le indagini in corso possano portare alla individuazione dei responsabili dell’aggressione. “Benevento non è prigioniera di questi episodi. Ho chiesto scusa – ha detto Mastella – Questa è una città tranquilla e ospitale così come ci considerano anche in Cina. E’ stata una brutta serata, forse in preda all’alcol o forse a droga ci sono stati dei soggetti che hanno esagerato. Speriamo sia l’ultima volta che accada. Non vorrei che il rapporto di amicizia tra noi e la Cina venga guastato. Abbiamo tranquillizzato i genitori dei ragazzi”.
L’associazione internazionale culturale Orfeo, nella persona della legale rappresentante Lavinia Zhao Peiye, ha spiegato che i ragazzi “sono stati consolati e si sono sentiti meglio dopo gli attestati di solidarietà. Forse una ragazza ha bisogno di più supporto, ma nonostante tutto nessuno di loro pensa di lasciare la città”
“Purtroppo l’episodio dei giorni scorsi ci ha scosso molto – ha aggiunto – ma ringrazio le forze dell’ordine e la città per la vicinanza mostrataci. Benevento per tanti di noi è diventata una seconda casa. Auspico che quanto successo spinga tanti genitori a rivedere un po’ l’educazione che viene trasmessa ai propri figli, che non possono continuare a commettere episodi gravissimi come quello di qualche sera fa”.