I trattori, come nelle principali città italiane ed europee, sono arrivati anche a Benevento. Un corteo di oltre 100 mezzi si è formato alla Rotonda dei Pentri, poi alle 14 e 30 il corteo si è mosso ed ha attraversato viale Principe di Napoli, Via Rummo, via dei Mulini, via Vetrone e via Atlentici. Presidio di protesta dei coltivatori e allevatori sanniti che dalla tarda mattinata hanno attraversato le vie del capoluogo per manifestare la loro contrarietà rispetto alle direttive europee e per chiedere sostanziali cambiamenti delle politiche agrarie di Bruxelles. La manifestazione si è svolta in maniera pacifica.
Notevole è stato il dispiegamento delle forze dell’ordine tra Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale, oltre alla Stradale la cui presenza ha garantito l’ordinato svolgimento della legittima protesta. Naturalmente però la presenza di cosi tanti mezzi ingombranti per le strade cittadine ha creato notevoli disagi alla circolazione stradale ma fortunatamente non si sono verificati momenti di tensione tra automobilisti e manifestanti.
Gli operatori del comparto agricolo hanno chiesto con forza alle Autorità nazionali e locali di intervenire per far cambiare idea all’Unione Europa in merito alle politiche energetiche. Il possente rumore dei trattori voleva segnalare a tutti i cittadini che i costi di produzione sono ormai ingestibili, mentre le remunerazioni per gli operatori restano basse. Manifesti listati a lutto e il movimento “Riscatto Agricolo” ha dunque manifestato anche nel Sannio ed anche nella provincia di Benevento lo ha fatto a prescindere dalle tradizionali Associazioni di categoria che hanno per decenni monopolizzato il movimento contadino.
E’ stato assai significativo il fatto che i manifestanti abbiano scelto apposta un itinerario per la loro marcia di protesta che incrociasse anche le sedi delle organizzazioni che non hanno partecipato al corteo e parliamo della Cia e della Coldiretti.
I manifestanti infatti non si riconoscono nelle sigle tradizionali: i trattori sono stati convocati in piazza da un gruppo che si definisce Movimento Autonomo spontaneo e apolitico che ha preso le distanze dalle organizzazioni agricole storiche. Il portavoce nel Sannio, Gabriele Forte ha sottolineato: “Occorre un tavolo tecnico, non ce la facciamo più. L’Europa ci applica misure ingiustificabili. Abbiamo punti programmatici e le istituzioni devono ascoltarci. Pronti ad un presidio ad oltranza. A volte i ricavi sono minori dei costi di produzione”.
La protesta si va espandendo in tutta Italia ed anche in Campania sta ormai dilagando: d’altra parte tutti sanno che il costo delle materie prime è triplicato in particolare da quando è esplosa la guerra in Ucraina. Gli agricoltori non trovano più conveniente fare il proprio lavoro. Un altro portavoce del Movimento, Salvatore Di Bella ha attaccato: “Siamo stanchi e penalizzati. Gli stessi cittadini sono penalizzati. E’ una vera speculazione. Dobbiamo svegliarci”.