Tempo di lettura: 3 minuti

Sembra quasi di udire i motori dell’aereo intercontinentale che riporterà Clemente Mastella alle questioni patrie dopo il Capodanno festeggiato a Miami in compagnia della famiglia Della Valle, rombo dei motori quasi pari al mormorio che si alza da Benevento su tante, troppe questioni. Ad accogliere il sindaco del capoluogo sannita all’aeroporto sembra già di vedere un codazzo di ‘mastelliani’ pronti ognuno ad invocare le proprie ragioni o a sollevare le proprie rimostranze.

Sono in tanti ad attendere Mastella e sono tante le questioni da dirimere che troverà sul tavolo della discussione. ‘Abbatiani’ urlanti, assessori sulla difensiva e dimissioni in itinere (ultime in ordine di tempo quelle avanzate da Scarinzi dalla segreteria politica mastelliana e riportate quest’oggi sul Sannio Quotidiano). Proprio su queste pagine, per primi, è stato sollevato il montante nervosismo che serpeggiava tra le ‘truppe mastelliane’, tra smentite mai giunte, altre giunte a voce più vivace ed altre attraverso ‘canali impropri’. Così come è stata del tutto smentita l’ipotesi, ventilata da qualcuno, di un vero e proprio documento con cui si sarebbe dovuto innalzare una ‘mozione di sfiducia’. E’ bastato un messaggino mastelliano giunto dalla Florida per rimettere i ‘soldati’ in fila e trasformare quel presunto documento in un semplice comunicato stampa con il quale le ‘truppe’ al più si affrontavano fra loro a suon di stilettate in dichiarazioni a mezzo stampa. Ma nulla più.

Il vero problema del momento che Mastella si troverà ad affrontare non appena scenderà le scale dell’areo che lo riporta al freddo italico, sarà un possibile ‘rimpasto di giunta’ che gli potrebbe essere richiesto. Proprio così, sembrerebbe (pronte le smentite) che i ‘protestanti’ vogliano servito sul piatto della ‘riconciliazione’ le teste politiche degli assessori Chiusolo e Ambrosone.
Come risponderà Mastella? Sarà Clemente o inClemente?

Certo è che defenestrare i due ‘imputati’ significherebbe privare Mastella di due ‘fedelissimi’, senza possibilità per il momento di alcuna ‘ricompensa’ politica e senza che i due si siano ‘macchiati’ di qualsivoglia problematica di natura politica. Semmai, se problema sussiste, è esclusivamente di natura lavorativa-familistica, ma su questo Mastella non ha nulla o poco da rimproverare. E’ difficile immaginare che i due assessori non abbiano mai discusso con il proprio leader politico delle rispettive prospettive lavorative (personali e familiari), visto che avevano implicazioni di natura politica. Ma può anche essere che Mastella ne fosse all’oscuro e, forse a quel punto, sarebbe l’unica cosa che potrebbe rimproverare ai due.

Allora lo scenario futuro possibile potrebbe essere pure quello di un rimpasto che veda i due assessori mutare esclusivamente deleghe, sempre che questo possa bastare a soddisfare i vari e assortiti ‘malpancisti’. La risposta è più no che sì, perché, in verità, più di qualcuno vorrebbe lo scorrimento delle graduatorie (non quelle dei concorsi pubblici) ma quello delle liste elettorali, così che altri protagonisti possano trovare aria e respiro al posto degli assessori da sostituirsi.

Ma c’è anche un’altra faccia della medaglia da tenere in considerazione e cioè che tutti ‘tirano la corda’ ma tutti fanno attenzione a non spezzarla, perché alla resa dei conti proprio nessuno vuol far ‘crollare’ l’impalcatura comunale che manderebbe anzitempo tutti a casa, privando consiglieri e assessori dell’indennità prevista per il loro mandato.
A dire il vero, nemmeno nei ranghi dell’opposizione questa eventualità è presa seriamente in considerazione, stante la foschia imperante sul fronte apposto a quello mastelliano. Nebbie che si spera possano finalmente diradarsi con la celebrazione del voto per la segreteria del Pd.