Benevento- Anche a Benevento i Magistrati hanno scioperato contro la Riforma della Giustizia che il ministro Cartabia sta portando avanti da mesi. L’associazione nazionale Magistrati aveva indetto per oggi una manifestazione nazionale di protesta contro alcuni aspetti della riforma che trovano la decisa ostilità delle toghe che ritengono minacciata la prerogativa costituzionale dell’indipendenza rispetto al potere politico. In particolare nell’occhio del ciclone sono le norme relative alla composizione dell’organo di autogoverno, il Consiglio superiore della magistratura.
Nel mentre già si infervora la campagna referendaria che chiama i cittadini a votare su quattro specifiche questioni, come le cosiddette “porte girevoli” circa la separazione delle carriere, l’ANM, dopo dodici anni dall’ultimo sciopero, ha chiesto a tutte le toghe di astenersi dalle udienze quale forma di lotta nei confronti della politica. A Benevento nel dibattito pubblico svoltosi questa mattina, presente il Procuratore Aldo Policastro , la senatrice Danila de Lucia, la deputata Sabrina Ricciardi, il sindaco di Benevento Clemente Mastella e il segretario provinciale della Cgil Benevento Luciano Valle.
Assunta Tillo, magistrato, ha chiesto che la riforma della giustizia tenga conto del perseguimento dei criteri per garantire la qualità della nuova giustizia, cosa che evidentemente non sarebbe assicurata dalla riforma Cartabia: “Sono necessarie delle riforme, per guarire dalle patologie che sono emerse dagli scandali del Csm che per noi rappresenta una ferita a cuore aperto. Noi però abbiamo bisogno di una buona riforma, mentre la figura che vorrebbero far emergere come magistrato riteniamo sia improponibile. E’ proprio l’opposto disegnato dalla Costituzione. Vogliamo una riforma che metta al centro il cittadino e ci restituisca un servizio di qualità. Non deve essere mortificante per i magistrati, è una riforma pensata sull’onda del risentimento. E’ tempo di riconquistare la fiducia dei cittadini. E’ una riforma che sminuisce e svilisce il ruolo giurisdizionale inevitabilmente inciderà sul servizio giustizia e sulla tutela dei cittadini”.
Di seguito la nota stampa inviata dal sindaco Mastella a margine dell’iniziativa:
“Tra ieri ed oggi, diversi esponenti dell’Anm, parlando nei vari distretti giudiziari, fanno riferimento, in negativo, alla legge Castelli/Mastella, di cui la riforma Cartabia ne sarebbe la prosecuzione. Voglio ricordare, a chi ha poca confidenza con la storia giudiziaria, che il mio ordinamento evitò lo sciopero dei magistrati e gli emendamenti alla Castelli, significativi, furono discussi in dialogo costante con la Anm. Facemmo un tour de force parlamentare per evitare che la legge Castelli entrasse in vigore, mitigando, con le mie norme, una aspra contrapposizione tra politica e magistratura che, a mio parere, va sempre evitata, anche oggi. E voglio ricordare che ci fu apprezzamento della associazione dei magistrati, tanto più che la maggioranza, al Senato, fondava, per essere tale, su Andreotti, che veniva per affetto e stima a votare diligentemente, e su Cossiga, i cui rapporti con l’Anm non erano certo affettuosi, a non venire in Aula dove avrebbe votato contro. Entrare a piedi giunti, ora, contro il mio ordinamento giudiziario, mi pare una stonatura umana, storica, giuridica. Meno male che, dopo la tragicità delle mie vicende, sono come quei filosofi senza fede che non ce l’hanno con Dio, e quindi grazie al senso dello Stato, tipico della mia cultura democristiana, fa prevalere l’idea del confronto, perché con la fragilità delle istituzioni i rischi per la democrazia sono notevoli”.