Questo pomeriggio al Museo del Sannio, nella Sala “Gianni Vergineo” è stata ricordata Enza Cappabianca, la brillante studentessa 20enne di Scienze Statistiche e Attuariali dell’Unisannio che perse la vita del 2022 in un drammatico incidente stradale in Svizzera. L’omaggio alla studentessa, originaria di Beltiglio di Ceppaloni, è stato curato nel contesto della Festa dell’Europa, celebrazione dei valori dell’Unione Europea perché Enza si trovava a Bellinzona nel Canton Ticino per seguire un programma di studi e di approfondimento proprio sulle Istituzioni europee.
Alla commemorazione hanno partecipato la sorella Paola Cappabianca ed uno dei suoi docenti Carlo Mazzone, alla presenza di amici e compagni di studio. L’Europa non sta attraversando uno dei momenti più brillanti, in quanto ad est si addensano le tragiche nubi della guerra in corso in Ucraina e con la concreta possibilità che la stessa debordi anche in altre Nazioni confinanti con la Russia e, naturalmente su questo sfondo drammatico si è articolata la discussione e la riflessione, che è stata aperto però da un intervento del sindaco del capoluogo, Clemente Mastella. Nel suo discorso Mastella ha innanzitutto portato la solidarietà alla famiglia di Enza, ricordandone le doti non comuni e la sua grande applicazione negli studi. Passando poi ai temi attinenti la riflessione sull’Europa, Mastella ha esortato: “Dobbiamo credere in più nell’Europa. Non possiamo altrimenti che essere soccombenti ai mercati interazionali. L’Europa è sempre più forte e incidente ma oggi ma non ha una lingue comune. Occorre una difesa comune”.
E’ intervenuto poi il Rettore dell’Unisannio, Gerardo Canfora, che ha ricordato Enza: “Era l’esempio perfetto di spirito di inclusione. Era doveroso omaggiarla”. Sull’attuale situazione politica internazionale in cui vive l’Unione Europa, il Rettore ha esortato ad un impegno comune per la pace: “L’Europa era nata con l’idea di tenere lontana la guerra. Dopo 70 anni ci siamo dovuto rendere conto che non ci siamo riusciti che c’eravamo illusi. Abbiamo alla guerra alle porte di casa. E’ fondamentale testimoniare ai giovani questi valori di pace di incontro non di scontro”. Giacomo Di Tollo, ricercatore universitario, ha sottolineato: “Dobbiamo puntare sulla tecnologia che ritengo sia il collante che tiene uniti diversi popoli. Il rapporto che ha la tecnologia offre al territorio le opportunità di crescita”.
Uno dei docenti di Enza, Carlo Mazzone, ha sottolineato: “Chi l’ha conosciuto è stata una persona fortunata. Era capace di illuminare con la sua passione, la sua voglia di fare: tutto quello che faceva, e lei ha davvero fatto tanto, era una luce, un faro che indicava e indicherà la strada ai tanti giovani”. La sorella della sfortunata studentessa, Paola ha dichiarato di voler continuare sulla strada tracciata da Enza: “Le era un alfiere, era capace di donarsi; lei era la prima che si assumeva responsabilità di ciò che si doveva fare”. Paola ha spiegato: “Per me Enza è stato un grande esempio. Mi ha insegnato mettersi in gioco, trarre da ogni storia un’esperienza: raccomando a tutti i giovani di seguire questa traccia. Mia sorella era unica”.