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Si conclude con un’assoluzione il processo che ha visto coinvolto un uomo di 53 anni, residente ad Arpaia, accusato di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza nel periodo compreso tra aprile 2019 e ottobre 2019. L’accusa sosteneva che l’imputato avesse omesso di dichiarare le entrate derivanti da un lavoro irregolare svolto presso un’attività commerciale della zona, redditi che, se dichiarati, avrebbero comportato la revoca o la riduzione del beneficio economico.

Secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica, l’uomo avrebbe dunque percepito il reddito di cittadinanza senza averne diritto, generando un danno all’erario. Per questo motivo, il pubblico ministero aveva richiesto una condanna a due anni di reclusione. Il processo, celebrato davanti al Giudice Monocratico del Tribunale di Benevento, dott. Perrotta, ha visto l’avvocato difensore Mario Cecere impegnato a dimostrare l’innocenza del proprio assistito. Durante l’istruttoria dibattimentale, la difesa ha sostenuto che le accuse mosse contro il 53enne non fossero supportate da prove sufficienti a dimostrare un comportamento fraudolento. In accoglimento delle tesi difensive, il giudice Perrotta ha pronunciato sentenza di assoluzione “perché il fatto non costituisce reato”, sottolineando l’assenza di elementi concreti che potessero configurare la condotta dell’imputato come illecita.