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Oggi è stato presentato a Napoli, presso la sede di Confindustria Campania, il Rapporto Aree Interne Campania, focus province di Avellino e Benevento, realizzato dall’Università del Sannio in collaborazione Confindustria Campania – Centro Studi e Piccola Industria. Il lavoro nasce con l’intento di analizzare il quadro economico, sociale ed infrastrutturale delle aree interne di Benevento e Avellino e delineare le possibili politiche di sviluppo territoriali da poter adottare al fine di colmare i gap che caratterizzano tali territori e soprattutto generare attrattività imprenditoriale e sociale.

I lavori sono stati aperti dal Presidente Confindustria Campania Luigi Traettino e dal Rettore dell’Università degli Studi del Sannio Gerardo Canfora. La presentazione del Rapporto è stata curata dal Presidente Piccola Industria Confindustria Campania Pasquale Lampugnale e dal Professore di Economia Agroalimentare dell’Università degli Studi del Sannio Giuseppe Marotta. Sono seguiti gli interventi del Direttore del Centro Studi Confindustria Alessandro Fontana e del Presidente della III Commissione Speciale “Aree Interne” del Consiglio Regionale della Campania, Michele Cammarano.

Conclusioni affidate agli assessori regionali al Turismo Felice Casucci e alle Attività Produttive Antonio Marchiello.

 “Il rapporto – ha spiegato il Rettore Canfora offre uno spaccato aggiornato sulle aree interne, fatto di criticità note e di potenzialità inedite. Tra le prime troviamo il fenomeno dello spopolamento con numeri che cominciano ad essere veramente preoccupanti: le due province di Avellino e Benevento hanno perso circa 40 mila persone nell’ultimo quinquennio e circa 12 mila nell’ultimo anno. Si tratta di una perdita importante di capitale umano, peraltro qualificato (molti giovani laureati), che influirà negativamente sulle future dinamiche di sviluppo del territorio ma anche sulle dinamiche demografiche per il conseguente calo delle nascite. Le potenzialità – ha continuato il prof. Canfora – sono rappresentate, invece, dal fatto che queste aree presentano un importante patrimonio di risorse naturali, in particolare vento, sole e acqua, che costituiscono le tre risorse strategiche da cui dipende l’efficacia della transizione ecologica, del contrasto al cambiamento climatico e del conseguimento degli obiettivi di Agenda 2030. Per valorizzare queste potenzialità è importante la consapevolezza della necessità di azioni partecipate e condivise, basate sulla sussidiarietà orizzontale, e di politiche mirate orientate anche alla redistribuzione locale del valore creato. L’Università del Sannio è pronta a fare la propria parte, mettendo a disposizione del territorio e delle istituzioni le competenze necessarie per dare concretezza a queste potenzialità”.