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Continua il processo nei confronti dei fratelli Silvio e Vincenzo Marcello Iadanza, difesi dall’avvocato Mario Cecere, finiti in carcere nel mese di luglio del 2022 (da qualche mese agli arresti domiciliari) dopo una inchiesta della Dda di Napoli. Entrambi sono gravemente indiziati per più reati, in concorso e con l’aggravante di aver commesso il fatto in più persone riunite e di aver agito avvalendosi delle condizioni previste dal reato di associazione di tipo mafioso, di estorsione consumata e tentata, danneggiamento, porto di arma da taglio, minaccia e rapina perpetrati, il 28 febbraio 2021 a Paolisi e il 7 marzo 2021 a Montesarchio.

Questa mattina, presso il Tribunale di Benevento, davanti al collegio giudicante, composto da Daniela Fallarino, a latere Francesca Telaro e Roberto Nuzzo, durante l’udienza dibattimentale sono stati ascoltati quattro testimoni. In aula una delle persone offese, due verbalizzanti dei Carabinieri della stazione di Montesarchio e un testimone oculare.  In aula fari puntati su due distinti episodi: il primo avvenuto a Paolisi nel febbraio del 2021 allorquando i due indagati arrecarono gravi molestie ad una famiglia che abitava al piano sottostante al proprio appartamento, fatta oggetto di minacce di morte e lancio di oggetti; il secondo risale al successivo mese di marzo, occasione in cui gli stessi indagati seminarono scompiglio in Montesarchio nella zona compresa tra piazza Umberto I° e piazza Poerio, aggredendo dapprima alcuni ristoratori al fine di estorcere bevande e generi alimentari e, successivamente, alcuni passanti in transito occasionale con le proprie autovetture che furono fatti oggetto di danneggiamenti e tentativi di rapina mediante violenza e uso di arma da taglio. In entrambi gli episodi i due agivano ostentando una loro assunta appartenenza “camorristica” e di “comandare” sul territorio.

Prossima udienza fissata per il 6 di luglio per completare l’istruttoria del Pubblico Ministero.