Benevento – Di seguito una dichiarazione di Antonella Pepe, presidente provinciale del Partito Democratico sannita:
“La riforma Delrio era stata immaginata come una legge transitoria in attesa della completa abrogazione delle Province. Come noto, però, l’esito del referendum del dicembre 2016 ha interrotto l’iter, lasciando le Province nel limbo degli enti amministrativi di secondo livello. Una situazione che meriterebbe un intervento normativo che fino ad ora, purtroppo, non c’è stato. Alla politica locale, allora, il compito di suscitare nelle comunità – private del diritto al voto – un rinnovato interesse verso un’istituzione che oggi appare lontana e sconnessa dal territorio. Da qui al 28 luglio, dunque, si parli di cose serie. Dalla Diga di Campolattaro al ciclo rifiuti, dalle opportunità del Pnrr alle infrastrutture: i temi non mancano. Considerato inoltre che alle urne si recheranno esclusivamente gli amministratori possiamo risparmiarci tranquillamente piazzate, polemiche inutili e tutte le distorsioni figlie di esigenze propagandistiche. Da presidente del Partito Democratico farò la mia parte e chiederò al candidato, ai dirigenti e agli amministratori di fare altrettanto. Sarebbe bene, nonchè utile al Sannio, se ciò avvenisse anche dall’altra parte. Ma le premesse, in tal senso, non sono certo lusinghiere. Con dispiacere e sorpresa, infatti, ho letto dai media le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal sindaco di Benevento a margine della presentazione della candidatura di Nino Lombardi. La faccio breve: ma davvero Mastella vuole relegare a una questione di ‘familismo’ la storia di Antonio Calzone? Pochi amministratori, in questa provincia, possono vantare un percorso come il suo. E non sono io a dirlo ma i cittadini di Reino che dal 1992 continuano a premiarne impegno e capacità, con percentuali sempre più alte. La testimonianza di un radicamento territoriale che gli riconoscono tutti gli amministratori – anche quelli del partito di Mastella – che con lui hanno avuto modo di collaborare in questi decenni. Calzone non è stato inventato da nessuno, non è mai stato incluso in liste e listini bloccati e per le soddisfazioni politiche che è riuscito ad avere deve ringraziare unicamente se stesso e i suoi concittadini. L’unica doppia morale, in questa storia, appartiene a chi da un lato invoca il rispetto delle persone e della diversità delle posizioni e dall’altro alla prima occasione utile attacca non l’avversario politico ma la persona in quanto tale”.