Nel weekend la soluzione. Ore decisive per il centrosinistra sannita chiamato a individuare l’alternativa a Nino Lombardi per le elezioni provinciali del 28 luglio. Il calendario propone per domani in casa Pd una nuova convocazione dell’alleanza già riunitasi lunedì scorso.
Non sarà questo, però, l’appuntamento decisivo per lanciare il nome del candidato presidente. Piuttosto, domani avremo contezza del forze che saranno della partita per la Rocca considerato che il M5S e Azione porteranno al tavolo le risultanze dei rispettivi confronti interni.
In programma per sabato, o al massimo domenica, invece, una riunione tra i nove sindaci espressione del Partito Democratico. E con ogni probabilità la fumata bianca arriverà da questo conclave. Chiuse le porte a ogni ipotesi di accordo col centrodestra, infatti, l’opzione di un ‘civico’ è venuta meno. In capo al Pd, quindi, l’onere di fare il nome. E la sintesi potrebbero trovarla direttamente le fasce tricolori. Un inizio di discussione c’è stato già nella serata di ieri, a Molinara, dove i primi cittadini si sono ritrovati per festeggiare la terza vittoria di Giuseppe Addabbo,
La sensazione è che sia tutto ancora in alto mare. L’unica certezza, di fatto, è che il nome non sarà quello di Vincenzo Forni Rossi, incandidabile perché il suo mandato scadrà nel 2023.
Per il resto tutto è possibile. C’è chi spinge per una soluzione ‘istituzionale’, caldeggiando le opzioni di Leonardo Sacchetti – sindaco di Montefalcone ma anche presidente della Comunità Montana del Fortore – e Angelo Pepe – amministratore del centro più popoloso tra quelli a guida Pd; un’altra corrente di pensiero preferirebbe invece un nome più attrattivo verso quella fetta di amministratori non schierata né con Mastella né con il Pd e magari capace pure di relazionarsi con settori del centrodestra – e in quest’ottica si sussurra il nome di Antonio Calzone di Reino o di Vito Fusco di Castelpoto; una terza scuola di pensiero conduce infine a Giuseppe Ruggiero, da anni voce dell’opposizione alla Rocca dei Rettori e allo stesso Giuseppe Addabbo, altro riferimento identitario importante per la comunità Dem.
Ancora pochi giorni, dicevamo, e il nodo sarà sciolto. Superfluo sottolineare come non giochi a favore la consapevolezza – valida per tutti – di dover affrontare una corsa in salita e controvento.