Non si placano le polemiche all’interno del movimento di protesta degli agricoltori. Un nuovo Soggetto entra a pieno titolo nella lotta e si chiama: “Presidio Benevento“. Stamattina, nel corso di una Conferenza Stampa convocata alla Rotonda dei Pentri, si è confermata l’ennesima frattura del fronte degli operatori agricoli. Quanti protestano alle porte della Città di Benevento, un centinaio secondo le loro stesse stime, non si riconoscono più in “Riscatto Agricolo”, che si è sciolto giorni fa nel corso di una Assemblea con un voto unanime: oggi il presidio alla Rotonda dei Pentri si identifica con la sigla “Presidio Benevento” e ribadisce che non intende affatto mollare la pressione sulle Istituzioni per portare avanti una battaglia che, lo hanno affermato con forza, non vuole avere connotazioni di natura politica o partitica. Proprio perché “Riscatto Agricolo” si era ormai connotato politicamente, si è formalizzata la rottura. “Presidio Benevento” ha voluto troncare quell’esperienza e Salvatore La Bella, il portavoce di “Presidio Benevento”, durante l’incontro con i giornalisti, ha specificato che lo stesso Gabriele Forte, portavoce dell’altra anima sannita degli agricoltori, perché anche lui, a dire di La Bella, aveva votato contro la deriva “politica” del movimento. In ogni caso, “Presidio Benevento” va avanti nella lotta che punta alle coordinate: “Prezzo equo” e “Qualità dei prodotti” confermando, oltre alla richiesta di incontro con le Istituzioni anche di voler tenere incontro con le Scuole per spiegare le ragioni della lotta. La Bella ha sottolineato: “Noi siamo partiti il 30 gennaio con Riscatto Agricolo. Avevamo aderito a questo movimento. In seguito al susseguirsi delle notizie a livello nazionale sul Movimento, abbiamo capito che il Movimento era stato voluto dalla politica e dai sindacati. Il movimento è stato scisso, o è stato fatto finta e creato un nuovo Movimento con gli stessi personaggi. Ma noi il 25 febbraio scorso a maggioranza decidemmo di cambiare questo nome con Presidio Benevento”.
Poi ha aggiunto: “Lottiamo per una propria autonomia e dignità. C’era anche Gabriele Forte che votò anche lui. Loro hanno lasciato il presidio. Noi non ci siamo divisi. Loro sono voluti andare a Roma. Noi non siamo caduti nel giochetto. Continuiamo il presidio e vogliamo il prezzo equo per i prodotti. Puntiamo sulla dignità del reddito – così per un prezzo equo, con rigoroso divieto di vendite sottocosto”.
Era anche esposto un cartello con l’hashtag #VanghePulite”. Molto significativo per gli agricoltori in presidio. Il portavoce è pronto alla mobilitazione con nuove proteste con i trattori e ad una nuova sensibilizzazione con il mondo della scuola: “Noi condividiamo il manifesto del 2 marzo scorso e tutti i punti sottoscritti”.