Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Gabriele Corona per il movimento politico “Altra Benevento è possibile”.
Il movimento politico “Altra Benevento è possibile” ha inviato questa mattina al dott. Riccardo Feola, Segretario Generale del Comune di Benevento e per conoscenza al dott. Aldo Policastro, Procuratore della Repubblica di Benevento, una nota per contestare le dichiarazioni rese da Antonio Iadicicco ad una testata giornalistica, relative al parere con il quale l’ANAC, su segnalazione di Altrabenevento, ha evidenziato che il presunto Project Financing relativo al progetto per l’ex Campo La Salle – Piazza Risorgimento, proposto dalla soc. Lumode, è in violazione al Codice degli Appalti.
Altra Benevento segnala che “Iadicicco, nonostante i rilievi dell’Autorità Anticorruzione, continua a difendere quel progetto che proprio lui ha redatto a luglio 2016. Per questo motivo la dott.ssa Maria Carmela Cotugno, Segretaria Generale del Comune fino a dicembre 2021, lo ha sollevato dalle funzioni di Dirigente responsabile di quell’intervento, affidando l’incarico al dirigente Maurizio Perlingieri.
Di recente, però, è stato proprio Iadicicco a chiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri l’autorizzazione per realizzare un palazzo sull’ex campo La Salle e un parcheggio interrato in piazza Risorgimento con la partecipazione finanziaria di privati per quote pari al 25% del costo complessivo, anziché 51% come previsto dal Codice degli Appalti e dall’ANAC.
Insomma, secondo Iadicicco, l’imprenditore privato per realizzare l’intervento edificatorio dal costo complessivo di 9.600.000 euro, potrebbe investire solamente € 2.600.000, acquisire 7.000.000 di euro dal Ministero, attraverso il Comune di Benevento, e poi incassare per 29 anni tutti i proventi derivanti dalla gestione del palazzo (appartamenti, uffici pubblici e negozi) e del parcheggio con oltre 200 posti auto.
In altre occasioni Iadicicco ha fatto riferimento ad altri Enti, Roma, Piacenza e Aosta, che sarebbero stati autorizzati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri a realizzare nell’ambito del progetto Periferie, opere in Project Financing con 25% di capitali privati e 75% di capitali pubblici.
Ma questo non è vero. Infatti, nel progetto Periferie di Aosta non ci sono project financing; nel progetto presentato da Roma Capitale c’è un Project Financing ma con la partecipazione del privato al 100%; a Piacenza ci sono due interventi privati con percentuali del 25% del costo complessivo ma NON SONO project financing.
Evidentemente Iadicicco continua a confondere, o non ricorda, che la partecipazione dei privati per quote di almeno il 25% era prevista dal Bando Periferie del 2016 come “premialità” per l’attribuzione dei punteggi ai progetti presentati dagli enti Locali, ma che non era affatto la deroga al Codice degli Appalti per i Project Financing.
Infine si segnala che nell’articolo citato, il dirigente del settore Urbanistica sostiene, tra l’altro, che il parere dell’ANAC avrebbe bloccato pure le gare per i progetti Piscina Coperta e Ostello. Anche in questo caso sbaglia Iadicicco perché per le due opere dal costo complessivo di € 5.894.900 era previsto l’investimento a totale carico di un privato e quindi superiore al 51% previsto dal Codice degli Appalti. Quindi l’amministrazione avrebbe potuto procedere e magari verificare come potrebbe realizzare l’intervento da quasi 6.000.000 di euro la società proponente che ha un capitale sociale di soli 40.000 euro, pure pignorati. Tanto segnaliamo per i provvedimenti di sua competenza e per sapere se il dirigente Antonio Iadicicco è stato da lei autorizzato ad occuparsi del progetto Lumode, contrariamente a quanto in precedenza deciso dalla dottoressa Cotugno”.