“Futuro, visione, competenza, comunità, controcorrente”: queste le parole chiavi di Lorena Pacelli, candidata al consiglio comunale di San Salvatore Telesino nella lista ‘Progetto Civico’ con Alfonso Abitabile candidato a sindaco. Nel suo intervento di presentazione la Pacelli ha evidenziato la grande crisi che c’è della politica, ed in merito a ciò – ha detto – “dobbiamo distinguere due piani: uno del dover essere, degli ideali e dei valori; l’altro della pratica politica quotidiana, fatto di compromessi, prevaricazioni, azioni più o meno sporche, piccole miserie. Quando il secondo piano tende a prevalere sul primo si crea uno squilibrio da cui scaturiscono i vari tentativi di fare a meno della politica (per esempio sostituendola con la competenza e la conoscenza, la tecnocrazia, la rivoluzione dei tecnici).
Nelle ultime settimane, dopo tanti incontri, alcuni pubblici, altri meno; controversie più o meno note e soprattutto tante chiacchiere, spesso finite sui giornali locali, – ha spiegato Pacelli – è venuta fuori con chiarezza la completa mancanza di ideali, di pensieri profondi, di visioni per il futuro… un vuoto che lascia spazio ad un modo di fare politica che vive quotidianamente del farsi e disfarsi di veti e alleanze, alla faccia della responsabilità di decidere ciò che i cittadini attendono e sperano.
A mio parere, la politica non può ridursi al ‘far credere’, ad incuriosire le persone sul momento per avere un consenso facile e veloce da mantenere quel tanto che basta per arrivare alla prossima scadenza elettorale.
Io credo che la politica – ha sottolineato Pacelli – è dare un senso al presente pensando al futuro. E’ pensare se stessi in relazione agli altri. E’ condivisione di idee e progetti che possono cambiare le cose. E’ ‘non lasciarsi vivere’ ma partecipare attivamente portandosi dietro tutto il bagaglio di esperienze e sentimenti, senza rinunciare a se stessi e scendere a compromessi. Se cadono gli ideali, se conta solo l’adesso e subito, ci rassegniamo al ‘che mi frega del mondo, io penso ai fatti miei!’ e all’uso stesso della politica come puro mezzo di potere personale.
Allora bisogna rimboccarsi le maniche e cominciare a piantare qualche albero, a fare la politica vera, quella che sa trasmettere alla comunità il calore di una missione collettiva, dei valori morali, che sa far sempre prevalere l’interesse generale e non del singolo eletto, dal ministro al sindaco, all’assessore e al consigliere.
La politica non è una poltrona da occupare, – ha esordito Lorena Pacelli – non è fare lo sgambetto a quello che non ci ha votato, non è rifiutare qualsiasi tipo di dialogo o proposta degli avversari solo per non dare loro risalto.
Conta essere, non apparire. Nella vita, non solo nella politica.
La politica, espulsa dalla finestra, – ha concluso Lorena Pacelli – rientra dalla porta e si prende sempre le sue rivincite. Finché viviamo come comunità e abbiamo bisogno di decisioni collettive e di regole che tutti devono seguire per mantenere la convivenza e assicurare una qualche forma di risoluzione pacifica dei conflitti, la politica e i processi politici ci saranno sempre. Andate quindi a votare con libertà di coscienza, non dell’indifferenza. Per il futuro, con dignità”.